Certo che si può uscire dall’ Unione Europea lo troviamo scritto all’art 50 del TUE.

L’articolo 50 del trattato sull’Unione Europea stabilisce la procedura applicabile nei confronti dello Stato membro che desidera recedere dall’Unione Europea. È stato introdotto dal trattato di Lisbona nel 2007.

Troviamo scritto sul sito ufficiale Commissione Europea queste domande e queste risposte:

Come si attiva la procedura dell’articolo 50?

Lo Stato membro che intende recedere dall’Unione deve notificarne l’intenzione al Consiglio europeo. Non è prevista una forma particolare di notifica.

Che cosa succede dopo l’attivazione dell’articolo 50?

Dev’essere negoziato l’accordo di recesso conformemente all’articolo 218, paragrafo 3, del trattato sul funzionamento dell’Unione europea.

Ci sono poi diverse tappe da affrontare fino ad arrivare alla conclusione.

Come si arriva alla conclusione dell’accordo di recesso?

I negoziati sul recesso ordinato devono concludersi entro un periodo di due anni a partire dal momento in cui è attivato l’articolo 50. Se alla scadenza del termine non è stato raggiunto un accordo, i trattati cessano di applicarsi allo Stato membro che recede.

 

Infatti se andiamo ad informarci su come è uscito il Regno Unito dall’Europa ha usato proprio art 50 del TUE.

Ma qui è doveroso  spiegare che il Regno Unito fece un referendum nel 2016 (fonte Wikipedia):

Referendum sulla permanenza del Regno Unito nell’Unione europea, anche noto come referendum sulla “Brexit“. Il referendum si è concluso con un voto favorevole all’ uscita dalla UE  con il 51,89%, contro il 48,11% che ha votato per rimanere nell’UE.

Nel 2017 il Regno Unito appellandosi art 50 del TUE chiede l’uscita dall’unione europea.

  • Cosa prevede art 50 del TUE: Il Trattato sull’Unione europea (TUE) prevede una clausula, l’articolo 50, per il recesso volontario e unilaterale di uno Stato membro.
  • Esso definisce la procedura di recesso in base alla quale l’UE negozia il recesso e conclude un accordo con lo Stato membro che decide di recedere.
  • Viene stabilito un termine di due anni per la negoziazione, a meno che il Consiglio europeo, in accordo con lo Stato membro che decide di recedere, decida all’unanimità di prolungare tali termini.

 

L’uscita dall’Unione Europea del Regno Unito era stabilita per il 29 marzo 2019 e quindi non era previsto che il Regno Unito partecipasse alle elezioni europee che erano previste per il 23 maggio 2019.

Ma il governo britannico e il  Consiglio europeo  hanno deciso di ritardare la Brexit e quindi anche il Regno Unito avrebbe partecipato alle elezioni Europee del 23 maggio.

E qui io mi domando come mai? Certamente queste elezioni erano un importante segnale per valutare quanti sarebbero andati a votare. Magari servivano per ribaltare il voto del referendum del 2016, in fondo erano passati tre anni, magari qualcosa era cambiato?

Troviamo queste fonti sempre su Wikipedia:

Così la Brexit è stato l’argomento centrale nella campagna elettorale, e alcuni hanno visto le elezioni come una prova per un secondo referendum sull’uscita dalla UE. Ci fu un affluenza alle urne del 37%  quindi  un importante segnale che i cittadini del Regno Unito non volevano stare in Europa. Il Regno Unito esce dall’Unione Europea il 31 gennaio 2020.

Ora se analizziamo questo percorso capiremo che le elezioni sono un importante segnale di come la pensa la popolazione. Voi direte che comunque nel Regno Unito avevano fatto un referendum che aveva espresso la volontà dei britannici di uscire dall’Unione Europea, ma le elezioni Europee erano comunque un importante segnale di conferma, perché è stato l’argomento centrale della campagna elettorale quindi qualche politico voleva rimanere nell’Europa. Con il 37% per cento di affluenza alle urne è stato un  segnale  forte di conferma dei cittadini britannici  del voler  uscire dall’Unione Europea. Io sono convinta che se invece a votare ci fosse andato più del 50 per cento di cittadini britannici  il Regno Unito sarebbe ancora dentro questa Europa, perché il segnale era chiaro. La maggioranza votando avrebbe avvallato il fatto di voler rimanere in Europa.  Le elezioni sono un ago della bilancia importante per capire cosa pensa il popolo ed ha volte basta poco per farsi sentire, per fare sentire il proprio dissenso alla politica: basta non andare a votare per queste Europee. Con molto astensionismo la politica italiana dovrebbe fare i conti con un popolo che non vuole stare in questa Unione Europea e dovrebbe prenderne atto perché il popolo a maggioranza non è voluto andare a votare non per menefreghismo ma perché non si rispecchia in questa politica europea. Come i britannici che hanno confermato la loro voglia di uscire dall’Europa con la loro affluenza alle urne del 37%.

Per questo motivo io non andrò a votare perché queste Europee del 8-9 giugno 2024

 

Guarda anche il video sotto se vuoi