di Alma Perego

La storia dell’albero-villaggio di Natale in viaggio da Cesenatico alla “Casa Gialla” di Ageop Ricerca Bologna  

Un viaggio lungo i cinque piani di un insolito albero natalizio ricco di emozioni e racconti, per far sorridere e sognare tutti i bambini, in particolar modo i piccoli pazienti oncologici che nella grande casa trovano accoglienza,  cure e supporto con le loro famiglie.

Chiara Colucci,  ideatrice di giochi didattici e insegnante di lingua spagnola,  ha messo a disposizione la sua creatività per far volare alta la fantasia dei bambini che, soprattutto nel periodo di Natale, vivono ancora quella magia di attesa e speranza fatta di stupore e bellezza.

Vive a Cesenatico in una casa accogliente e colorata che avvolge di stimoli tutta la famiglia, a partire dalla figlia di dieci anni che ha collaborato con idee e suggerimenti alla realizzazione del progetto: ALBERO-VILLAGGIO; anche il babbo ha fatto la sua parte curando gli aspetti strutturali e gli impianti elettrici, poiché, soprattutto al piano terreno e al primo avamposto verso la salita, campeggiano: una pista di pattinaggio, un trenino, una ruota panoramica … e questa è solo una sintesi.   Ed è proprio in questo villaggio di montagna, nato dapprima come albero decorato ma cresciuto negli anni e ingrandito nella forma e nei contenuti, che nasce l’idea di narrare con tutti i personaggi che lo popolano – sono più di cento –  un racconto di Natale rivolto a tutti i bambini, e in particolare ai piccoli pazienti del Reparto “Lalla Seragnoli” del Policlinico di Sant’Orsola, accolti e assistiti in “Casa Gialla” grazie ad AGEOP (acronimo di Associazione Genitori Ematologia Oncologica Pediatrica).

Il progetto si materializza in una struttura di cinque piani che occupa un’intera parete del soggiorno. Ogni piano ospita scenografie, case, castelli, negozi di giocattoli che si illuminano quando si fa buio, ma tanto altro che richiama la montagna innevata, e la vita che si svolge in ogni piano rimanda all’attesa della notte più magica che c’è. I personaggi, gli elfi aiutanti di Babbo Natale o meglio ancora dei Babbi Natali posizionati su ogni piano, ma anche animali, molti a quattro zampe, alcuni con le ali, prendono vita come sul palcoscenico di un teatro, raccontando con generosità la propria storia e i rispettivi desideri, per il tramite della loro regista che invita i bambini ad ascoltare il succedersi degli avvenimenti, tutti, indistintamente,  legati al Natale.

“L’idea nasce – racconta Chiara – perché noi siamo degli adulti bambini. Il villaggio è nato circa dieci anni fa ed è cresciuto con noi, forse è cresciuto più di noi! Nelle nostre case si è sempre adattato agli spazi, e nostra figlia, così come gli animali di casa, hanno imparato a rispettarlo. Strada facendo ci siamo sempre divisi i compiti, io ho curato la storia e i personaggi, mio marito la parte tecnica e nostra figlia si è inserita con consigli e idee che abbiamo sempre tenuto in conto,  poiché la visione dei bambini non è mai da sottovalutare, anzi. Lavorare al villaggio è terapeutico e personalmente mi dà benessere, ecco perché quest’anno ho desiderato condividere questo stato che più che mai in questo periodo è salutare per noi e chi ci sta vicino, ma soprattutto per chi è più fragile e ha bisogno di momenti di svago ma intensi nelle emozioni.”

Far sorridere e sognare un bambino, anche solo per poco, è l’impegno profuso in questo lavoro che contiene messaggi importanti di solidarietà e riflessione adatti anche ad un pubblico adulto che ancora è capace di sognare.

Il video – racconto dell’albero villaggio e della favola di Natale, curato da Sabina Magalotti e disponibile su Youtube Gioia Emilia Romagna, ha la voce narrante di Chiara e la storia sta anche prendendo forma in un testo corredato da immagini,  che sarà dato alle stampe a completamento del progetto.

LA MISSION DI AGEOP di Roberta Zampa, Ufficio stampa dell’Associazione

Restituire futuro ai piccoli oncologici è lo scopo di Ageop Ricerca che da 38 anni assiste e accoglie i bambini e gli adolescenti affetti da cancro e leucemia. Impegnarsi in questo significa affermare il diritto alle migliori cure possibili di ciascun minore ammalato. Ma i centri di eccellenza spesso sono lontani e quella distanza diventa un ostacolo insuperabile: le cure sono lunghe e anche dopo la dimissione si deve restare vicini all’ospedale per i continui controlli. Sarebbe così anche a Bologna se  non ci fossero le case di accoglienza messe a disposizione gratuitamente da Ageop. Assicurare “Casa Gialla” significa donare ai piccoli ammalati una speranza vera e un futuro possibile, significa permettergli di essere accolti in una comunità di volontari e operatori che faranno tutto ciò che è possibile per restituire coraggio e fiducia. Significa celebrare il senso profondo del Natale, ogni giorno.

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possano essere accompagnati verso un Futuro migliore.
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