Il nostro paese era pieno di piccole attività commerciali, questo stato di cose portava benessere a tutti perché dietro ad ogni piccola attività commerciale aperta c’era un indotto di persone che ci lavorava. Parliamo delle nostre fabbriche di artigianato che concorrevano al benessere ed al lavoro per tutti. Eravamo infatti la 4 potenza industrializzata al mondo negli anni 90. La ricchezza veniva ridistribuita tra ogni cittadino e quindi la comunità era equilibrata. Questo stato di cose ci dava la possibilità di poter scegliere ragionando non sugli interessi personali ma sulle esigenze effettive di una comunità. La libertà quella che ognuno di noi cerca, ma ora non può trovare, perché non ci sono le condizioni.  Ora ci si dice: Io penso per me e quando sono a posto io ho la mia libertà! Ecco qui che l’equilibrio si inceppa, quell’ equilibrio consolidato costantemente dove tutti i rapporti tra cittadini giravano fluidi. La libertà non può essere un concetto singolare, ma deve per forza essere un concetto d’insieme. Quando avevamo le nostre piccole attività ognuno di noi stava bene perché si concorreva insieme al benessere della società. Oggi siamo in un paradosso proprio perché chi grazie alla libertà che ci hanno lasciato i nostri Padri Costituenti ha ottenuto i propri privilegi con il proprio lavoro e si è arricchito, oggi è colui che non vuole che il popolo, i giovani soprattutto, abbia le stesse opportunità. La nostra Costituzione parla di libertà e di possibilità, cioè tutti devono avere la libertà e la possibilità di lavorare o di inventarsi un lavoro, un’attività per poter migliorare le proprie condizioni, infatti per Costituzione è la stessa Repubblica che dovrebbe rimuovere gli ostacoli economici e sociali per raggiungere questo risultato a tutti i cittadini. Ma la politica oggi con le sue leggi e con l’appoggio alle lobby e multinazionali fa sì che questo non possa succedere. Se un giovane oggi volesse intraprendere un ‘attività indipendente partendo da zero con ingegno e volontà non lo può fare ci vogliono troppi soldi e troppa burocrazia, anche per chi ha una piccola attività stare al passo è molto dura per le stesse ragione dette sopra.

Quando ti trovi a dover spendere più di 3 euro per 4 rotoli di carta igienica capisci che il mondo a preso una brutta piega.

Ma abbiamo anche visto che quando il popolo si unisce e si ribella, il potere, la dittatura in qualche modo fa un passo indietro. L’umanità ha sempre vissuto alti e bassi.  Questa lotta tra potere e popolo è parte della nostra storia.

I nostri Padri Costituenti hanno provato a lasciarci una serie di regole importanti per creare una società equilibrata dove il lavoro era simbolo di libertà non di ricatto per rimanere sotto scacco. Così è la prima libertà che ci hanno tolto: Il lavoro.

Il confort che abbiamo raggiunto ci fa essere egoisti. Non vogliamo rinunciare a nulla ma se andiamo avanti così sarà il nulla che ci avvolgerà.

 Cerchiamo tutta la vita la libertà ma basterebbe un giorno di straordinaria follia.

Nessun politico ci può salvare neanche se fosse il più onesto del mondo perché messo dentro alla gabbia con tanti leoni verrebbe sbranato oppure diventerebbe anche lui per sopravvivere come loro: un leone. Lo capite che se vogliamo una società liberà non dobbiamo più attaccarci a questi politici che fanno parte di questo sistema! Bisogna mandare prima via tutti e poi pretendere politici che veramente tutelino quei principi di società basati sul lavoro remunerato giustamente, per tutti quindi di conseguenza libertà per tutti. Ma ora tutti pensiamo che ci possa salvare l’uomo forte o la donna forte ma non è così! solo noi stessi ci possiamo salvare se smettiamo di accettare questo sistema basato sul ricatto. Ogni giorno siamo ricattati attraverso le scelte che ci impongono di fare perché non avendo libertà ormai per sopravvivere autonomamente accettiamo anche briciole e non ci ribelliamo più: il certificato verde ne è l’esempio.  Se invece smettessimo di appoggiarci a questi politici attraverso un astensionismo di massa gli stessi politici sarebbero costretti ad andarsene e noi potremmo ripretenderci ciò che ci spetta, la libertà attraverso il lavoro per tutti. Un popolo che si astiene al voto non è un popolo che se ne frega è solo un popolo stanco che si ribella. Facciamolo! non andiamo a votare per le elezioni di giugno per non appoggiare più questa Europa. Il non voto per una grande protesta di massa.

 

 

Qui sotto la diretta di martedì 16 aprile 2024