Diego Zannoli professore di Rimini ha iniziato lo sciopero della fame mercoledì 12 gennaio. Il suo gesto lo ha chiamato da subito preghiera-digiuno, contro le discriminazioni che si stanno susseguendo nei confronti di coloro che non hanno ancora voluto farsi questo siero. Un ragionevole dubbio che molte persone hanno e che viene preso come se fosse una colpa da farti addirittura stare a casa senza stipendio.
Così proprio per questo motivo Diego ha dato inizio alla sua protesta pacifica.
Oltre il digiuno la preghiera “La preghiera è uno strumento di tutte le religioni ed etnie è un modo in fondo diverso di dire la stessa cosa, un modo di esprimere la propria parte interiore” queste sono le parole di Diego. I primi giorni lo abbiamo visto davanti ai licei, davanti al Duomo poi davanti al Comune di Rimini. Diego ha sempre ribadito a gran voce che secondo lui i più discriminati sono coloro che questo siero lo hanno fatto, perché non possono più tornare indietro. Con grande determinazione ha portato avanti 17 giorni di sciopero della fame. Per 14 giorni non ha mangiato nulla a parte bere acqua naturale, poi ha introdotto qualche succo. Dopo 17 giorni ha passato il testimone ad un altro ragazzo di Rimini, che ad oggi sono 4 giorni che non mangia. Per ora non ci svela il nome del ragazzo a cui ha passato il testimone perché vuole rimanere in anonimato. “Sono contento che il mio gesto si stia espandendo con la preghiera ed il digiuno. Voglio continuare a sostenere questa mia iniziativa e fare in modo che non si spenga. Grazie al mio gesto si è creato un gruppo di persone che assieme a me vogliono muoversi in questa direzione di preghiera e digiuno.”
Diego è stato ricevuto anche dal vescovo di Rimini dove ha esposto le sue motivazioni in merito alla sua azione preghiera-digiuno fatta per sensibilizzare sulle discriminazioni per chi non si fa questo siero. Rammaricato ci riferisce che una discussione su tale argomentazione non c’è stata in quanto lo stesso non ha voluto entrare nel merito della questione. Non essendo materia sua deve applicare ciò che gli viene detto dai cardinali e dal papa. “Due posizioni distinte ma ci siamo ascoltati e rispettati. Un’altra cosa che mi è piaciuta è che ha accolto di buon grado il mio modo di concepire la vita. Un’alimentazione sana ed ha contatto con la natura per rafforzare il sistema immunitario così da poter combattere sia questa malattia che tutte le altre malattie”.
Un grande dono anche per me averlo conosciuto, quante persone di animo buono ci sono a questo mondo.
Proprio questo è il punto, ci stiamo dimenticando il metro di misura che serve per giudicare le persone. Una volta si giudicava una persona per i suoi gesti ed azioni quotidiane, la correttezza, la gentilezza, la capacità nel fare il proprio lavoro, la disponibilità. Insomma cerano una serie di elementi che ci facevano giudicare una persona. Ora il metro di misura sono il vaccino e il green pass. Ma veramente vogliamo basare e farci condizionare la vita solo da questi due fattori? Veramente mi volete dire che con la grande evoluzione della specie che abbiamo avuto solo questo conta? Viva i giovani come Diego che ci fanno capire come la vita si debba concepire. Il suo messaggio è chiaro l’essere umano non deve abbandonare quella che è sempre stata la sua caratteristica: stare insieme, condividere, rapportarsi, rispettarsi anche litigare, sì, ma poi trovare sempre il modo di convivere ed aiutarsi.
RIPROPONGO LA MIA DIRETTA DEL 16 gennaio 2022. Giorno che ho conosciuto Diego?❤️.