La nostra comodità è stata la fine della nostra libertà!

In questi 30 anni abbiamo scelto sempre la comodità. Poter avere tutto a portata di mano, il prezzo più basso, il pagamento a rate. Tutto è stato irresistibile. Così abbiamo fatto ogni giorno le nostre scelte e non ci siamo mai guardati indietro, valutando l’impatto di queste nostre scelte. Negozi che chiudevano. Le città diventavano sempre più deserte. Fabbriche italiane smantellate per aprire in paesi dove la manodopera costa meno. Ogni volta che uno scaffale di un supermercato o centro commerciale si riempiva in un altro luogo chiudeva un piccolo negozio ed una fabbrica Italiana. Non abbiamo mai capito quelle nostra comodità cosa stessero causando. Un’azione causa una conseguenza e noi abbiamo eseguito azioni senza pensare alle conseguenze. Mentre ci sentivamo liberi di scegliere, anzi credevamo di essere liberi di scegliere, in realtà ci stavano mettendo delle catene. Ora queste catene è difficile spezzarle.  Una politica che in 30 anni ha distrutto i nostri principi fondamentali, dei sindacati complici che non hanno difeso il lavoro ed il nostro tessuto sociale che era basato su un’economia alla portata di tutti dove le piccole attività e l’artigianato Italiano erano la ricchezza. Con la scusa della concorrenza che avrebbe calmierato i prezzi ci hanno svenduto ed hanno fatto chiudere tutte le piccole attività commerciali dando di fatto il monopolio alle multinazionali che ora dettano tutte queste regole. Fare politica in Italia doveva essere una questione morale in mano a persone che avrebbero dovuto vigilare su quei valori imprescindibili che avevano fatto grande il nostro popolo, ma purtroppo abbiamo visto come è finita.

Nei supermercati si può comprare di tutto perché?

Per i piccoli negozi è più facile controllare le normative, perché le stesse piccole metrature lo consentono, già l’ingresso era limitato in base alle normative che consigliano il quantitativo di gente che può accedere tramite un cartello appeso alla vetrina fuori. Per i negozi più piccoli (meno di 40 metri quadrati) viene raccomandato di far entrare al massimo una persona per volta e di prevedere la presenza di non più di 2 addetti alle vendite, mentre nei locali più grandi come quelli dei supermercati l’accesso regolamentato e scaglionato deve essere fatto “in proporzione alla relativa superficie aperta al pubblico. Ecco mi voglio soffermare proprio per fare notare queste due differenze. Ora con il nuovo decreto per entrare nei piccoli negozi che non vendono prodotti di prima necessità serve il certificato verde cosa invece che nei supermercati ipermercati si potrà comprare qualsiasi cosa, e non solo i generi alimentari senza il certificato verde. Lo precisa una Faq del governo alla domanda “Coloro che accedono agli esercizi commerciali esenti dal cd. green pass previsti dall’allegato del decreto del presidente del Consiglio dei ministri 21 gennaio 2022 possono acquistare ogni tipo di merce in essi venduta? Sì, l’accesso ai predetti esercizi commerciali consente l’acquisto di qualsiasi tipo di merce, anche se non legata al soddisfacimento delle esigenze essenziali e primarie individuate dal dpcm”. (ANSA) . Ora per ragionamento se io vado in un supermercato e mi infilo in una corsia, questa corsia è più piccola di un negozio ma posso comprare e fare la spesa liberamente anche se di fianco a me ci sono altre persone, non ci sono numeri per accedere nelle corsie strette di un supermercato. Il distanziamento dentro ad un piccolo negozio è più assicurato, lo stesso titolare se si accorge avvisa i clienti che stanno troppo vicini. Chi controlla l’accesso delle corsie nei supermercati? Per fare mantenere il distanziamento e l’eventuale accesso limitato alle persone?

Sotto Natale siete entrati a fare un giro dentro i centri commerciali? Mentre ci limitavano l’accesso anche dentro le piazze delle nostre città? Io si! Quanta differenza al chiuso dentro quei centri commerciali la vita sembrava scorrere normale, mentre l’accesso all’aperto nelle nostre piazze era limitato ai soli possessori del certificato verde come ora dentro ai piccoli negozi. A questo punto che senso ha questo? Creare un ulteriore danno alle piccole attività commerciali che già da anni subiscono la concorrenza delle multinazionali. Questo è stato un altro grande regalo alle multinazionali. la libertà è importante, è quello per cui lottiamo, ma noi lottiamo anche per l’uguaglianza che significa avere tutti gli stessi diritti.

Per le poste e la banca invece io ho un’altra idea. Andare in banca o alle poste il rispetto nel distanziamento e fare la fila è facile, ma hanno voluto assicurarsi l’entrata con il certificato verde. Per eseguire un ‘operazione si deve per forza attendere il proprio turno, quindi possiamo dire che c’è una sorta di autoregolamentazione verso l’azione che si deve fare, quindi a che scopo mettere proprio l’ingresso con il certificato verde?. Penso che la scelta sia stata fatta veramente per creare un disagio perché non potere accedere a questi due servizi importanti e la vera “punizione”. Non avere accesso liberamente ai propri soldi ti darà una spinta in più per digitalizzare i pagamenti eliminando di per se il contante. Così avranno ottenuto ciò che vogliono la moneta elettronica ed il controllo totale sulla popolazione.