Siamo un paese ipocrita? Questa domanda mi sorge spontanea. In questi giorni dopo la morta di Giulia si è amplificata la sensibilità sulla violenze contro le donne da parte di tutti i mainstream, i social media e le scuole. Il 25 novembre da anni in Italia è la giornata contro la violenza sulle donne, e quindi ci si prepara e si organizzano eventi per sensibilizzare. Il nostro cuore si apre quando muore una donna ammazzata atrocemente, ma il nostro cuore non si apre a quei scenari disumani atroci che sempre noi stessi, cioè popolo italiano attraverso le scelte politiche di chi ci rappresenta, inviamo armi ad Israele ed in Ucraina. Queste armi che noi inviamo, che hanno il marchio Italia scritto sopra, servono per trucidare ed ammazzare bambini, donne e uomini innocenti che hanno avuto solo la sfortuna di nascere in questi paesi. Già in Ucraina si potevano evitare tante morti solo se fossimo tutti scesi in piazza contro l’invio armi, invece ho visto gente, che va anche in chiesa la domenica, dire che era giusto inviare armi. Ho visto scendere in piazza e urlare basta guerra ma non urlare basta invio armi. Da che mondo e mondo si sa che con le armi si ammazza e che l’unico modo per non ammazzare innocenti è fare trattative di pace. L’idea Europa è nata per un giusto scopo che era quello, dopo la seconda guerra mondiale di creare relazioni tra gli Stati per non fare più guerre. Quando scrissi sul mio blog anno scorso “L’Europa è nata per mantenere la pace, ora la pace è finita possiamo sciogliere l’Europa” è un concetto semplice ma molto calzante perché alla fine i concetti semplici sono quelli meno ingannevoli e dovrebbero fare riflettere.
Di fronte a questa ipocrisia che ognuno di noi accetta, io non ci sto! Tra la classe politica che fa teatrino di questi fatti per scannarsi fasullamente per prendere voti e continuare a stare su quelle sedie per poter decidere per noi, io non ci sto! Il governo Conte è stato in carica dal 1º giugno 2018 al 5 settembre 2019 e poi dal 5 settembre 2019 al 13 febbraio 2021.
Oggi lo stesso Conte si scaglia contro la Meloni dicendo: “Non vorremmo che sopra le bombe di Gaza ci sia il nome dell’Italia” Vogliamo specificare che tra il 2013 e il 2022 le aziende italiane hanno venduto a Israele armamenti per un valore pari a quasi 120 milioni di euro: in media circa 12 milioni di euro all’anno. Questi dati si possono trovare semplicemente su Google.
Se sappiamo fare due conti, quindi anche durante il governo Conte si sono inviate armi, giusto? Quello che è grave che ancora oggi noi italiani non ci indigniamo di noi stessi che accettiamo questa spudorata ipocrisia.
Mentre i mainstream ci tengono occupati con la morte di Giulia, circa 5000 bambini e 3.000 donne sono stati uccisi in maniera atroce in questa guerra in Palestina e noi siamo complici, perché si ammazza anche con le nostre armi. Qui potrei riportare l’articolo 11 della nostra costituzione ben chiaro che ripudia la guerra, ma siccome viene interpretato da molti politici in modo sbagliato non lo voglio citare in questo momento. Io vorrei invece dire che ognuno di noi deve fare i conti con la propria coscienza, che quella non la puoi lasciare in un angolino e sulla guerra dovremmo avere tutti la stessa predisposizione e cioè non inviare armi.
Anche perché queste guerre Ucraina e Palestina finiranno con una risoluzione politica, un accordo politico quindi non ci sarà né un vincitore né uno sconfitto. Allora che senso ha avere fatto una guerra che uccide migliaia di donne e bambini se poi si poteva risolvere tutto con un accordo politico attorno ad un tavolo. Si fanno le guerre solo per distruggere e poi ricostruire, quindi per soldi? Contano davvero più i soldi che gli esseri umani?
Siamo così bravi a raccontarci le cose, per poterci alzare la mattina soddisfatti di noi stessi che abbiamo fatto il compitino e cioè scendere in piazza contro la violenza sulle donne. Tutti i giorni muoiono donne e bambini uccisi sotto alle bombe e noi non ci indigniamo anzi per sentirci a posto ci diamo anche la scusante che inviare armi è giusto! Quindi solo con il nostro silenzio siamo complici tutti i giorni di quei bambini e donne che muoiono per una guerra che si potrebbe fermare basterebbe che ognuno di noi lo gridasse e lo facesse notare come si fa notare la violenza contro le donne. E’ una contraddizione che si fa tanto clamore sulla morte di Giulia, riempiamo le piazze le Tv, i giornali ne parlando da diversi giorno a tutte le ore e non si parla della guerra in Ucraina e della guerra in Palestina. Questa sensibilità anche giusta nei confronti di questo evento che non è neanche il primo e purtroppo non sarà neanche l’ultimo non si nota nei confronti di migliaia di morti che ci sono in queste due guerre dove noi non scendiamo in piazza a protestare come la nostra coscienza dovrebbe spingerci a fare.