Questo testo lo abbiamo scritto io e mio marito nel 2017 poi faro le considerazioni ad oggi.

Il progetto politico di oggi governato da una grande coalizione di ex DC e di ex PC è forse l’idea rubata ad Enrico Berlinguer quando ponendo “la questione morale nella politica” auspicava un grande centro (DC e PC) di persone oneste che pensavano al bene del popolo. Pensava a persone oneste, di pensiero politico diverso, ma oneste. Mi viene in mente l’uccisione di Aldo Moro come la vittoria della disonestà nella politica. Da quel momento l’amministrazione pubblica è stata merce di sciacalli, approfittatori, mafiosi, collusi e venduti. Chi più ne ha più ne metta. Nel corso di questi ultimi decenni c’è stato lo smantellamento dello stato sociale. Distruzione dell’artigianato, distruzione delle industrie e di conseguenza della forza operaia che tanto ha voluto dire per le conquiste democratiche. Distruzione delle piccole imprese, negozi e piccoli commercianti accerchiati dalle multinazionali del commercio e dell’agricoltura, hanno dovuto chiudere la propria attività. Tutte queste persone, cittadini italiani, si sono trovati abbandonati dalla loro vita lavorativa e familiare. Ci siamo trovati disgregati l’uno dall’altro e abbiamo lasciato via libera allo Stato mafioso. Ma come tutte le storie che hanno uno sviluppo, una trama triste, possono avere un lieto fine.

Sì siamo noi, gli ambulanti con i loro mercati; che possiamo dare un lieto fine a questa storia. Siamo l’unica categoria, 200.000 imprese, che può costringere questa politica ad un cambiamento.

Questo è quello che avevamo scritto nel 2017 ora pongo le mie considerazioni ad oggi dicembre 2023.

La parte politica del testo ad oggi è ancora più percettibile e quindi attuale infatti stiamo andando sempre peggio. Purtroppo però con senno del poi devo, oggi, modificare quel finale sugli ambulanti. Credevo che il nostro comparto così numeroso, se unito, potesse muovere e scuotere questo sistema politico servo delle lobby e multinazionali, insomma essere un movimento un po’ come furono gli operai a suo tempo che riuscirono ad ottenere i diritti per tutti i lavoratori. Oggi il movimento operaio non esiste più, causa appunto chiusura oppure delocalizzazione fuori dall’Italia delle fabbriche. Io, oggi, mi sento di dare la colpa a quei sindacati maggiormente rappresentativi che in questi 30 anni sono stati bravi nel dividere la categoria ambulante. In questi 30 anni non hanno difeso il comparto ma hanno appoggiato, e forse sono stati loro stessi a spingere in questa direzione, leggi che hanno facilitato il proliferare di ipermercati, supermercati, parchi commerciali di proprietà delle multinazionali anche con la liberalizzazione delle licenze ed infine con la Bolkestein. Già sulla Bolkestein ci sarebbe anche da specificare il comportamento diverso dei comuni e delle stesse associazioni Confcommercio e Confesercenti nei confronti del comparto ambulante e del comparto balneare. A noi ambulanti ci è sempre stato risposto che essendo una legge Europea non si poteva andare contro, “Ce lo chiede l’Europa”, ci siamo sentiti rispondere, mentre per i bagnini addirittura per avvallare il fatto che non è una risorsa scarsa vanno a fare i conteggi delle spiagge perfino sulle rive dei fiumi, dei laghi e degli scogli. Già da qui si evince il comportamento di quelle associazioni di categoria che avevano il dovere di difendere il lavoro per il quale erano stati designati a fare. E così anche qui nel nostro comparto i sindacati hanno creato il dividi ed impera, e noi invece di pensare al futuro del nostro lavoro, un lavoro che ci è stato tramandato dalle generazioni passate,  abbiamo pensato bene, talmente bene, al nostro orticello che ora anche il nostro orticello si sta seccando e non abbiamo capito che per difendere il nostro orticello abbiamo prima bisogno di salvare quello del vicino, perché solo così il nostro lavoro ci può dare un futuro a noi ed ai nostri posteri. Sono passati 6 anni da questo articolo e da 191.535 imprese nel 2017 siamo a 151.919 dato di marzo 2023 .

Ci stiamo impoverendo come paese e se ancora non avete capito che la ricchezza di un paese, di uno stato, di una comunità la si fa anche con le piccole imprese e non dando il monopolio in mano ai grandi colossi che oltretutto non pagano le tasse neanche in Italia, allora possiamo dire esplicitamente che non ci sarà futuro né per noi, che siamo ancora qui, né per i nostri figli.  La colpa è la nostra perché non ci ribelliamo, ma accettiamo quelle leggi che la politica con i sindacati da anni sta attuando contro il nostro paese, il nostro Stato, la nostra comunità. Ora se non abbiamo più uno stato che ci tutela cosa paghiamo le tasse a fare, le tasse si pagano per avere uno stato che ci tutela, che pensa al noi ed anche al nostro futuro. Possiamo verificarlo anche dal fatto che si pagano le tasse anche per avere una pensione, ma se non tutelano il lavoro come facciamo ad arrivare ad una pensione? Poi un’altra domanda importante: “Si pagano le tasse anche per avere dei servizi”. Ma se io per fare una visita medica nel pubblico ci metto 10 mesi, o un anno, o addirittura un anno e mezzo, vuol dire che lo Stato non adempie ai suoi compiti. Uno Stato deve adempiere ai suoi compiti, come a noi cittadini lo stesso Stato pretende che noi ne adempiamo. Se io cittadino devo avere una visita urgente, lo Stato si deve organizzare in modo tale che io abbia tale visita urgente nei tempi dell’urgenza. Quindi anche le informazioni che ci stanno dando che non ci sono i soldi per le pensioni è limitato, anche se la pensione è importante, perché uno Stato si dovrebbe preoccupare anche della Sanità. Noi siamo cittadini per costituzione tutti uguali, non che se io ho bisogno di una visita devo aspettare mesi o anni di attesa, ma se invece ho soldi posso permettermi di andare da un privato e ho la visita il giorno dopo.

Questo è l’antistato ed è anche anticostituzionale, ma il fatto grave e che noi stessi non facciamo niente per arrabbiarci, incavolarci. Noi cittadini accettiamo tutto questo perché non abbiamo noi stessi idea, oppure sono stati bravi a togliercela, di cosa vuol dire Stato, non abbiamo idea di cosa vuol dire condivisione. Ci hanno tolto l’idea che lo Stato debba fare lo Stato e cioè tutelare tutti i suoi cittadini.