L’altro giorno sono stato con mia sorella all’ipermercato Montefiore di Cesena. Era molto tempo che non entravo dentro un iper e chi mi conosce sa il perché.

Perché gli iper hanno causato la chiusura di centinaia di migliaia di piccole imprese familiari e non, quelle piccole partite iva che facevano lavorare, grazie al loro benessere, tutto l’indotto economico italiano. Insomma i soldi rimanevano sul posto, venivano ridistribuiti ad altre piccole imprese familiari non come ora con le multinazionali degli iper i cui soldi chissà in quale paradiso fiscale vanno a finire. Cosa vi voglio raccontare. Voglio raccontarvi lo spreco che ho visto. Sono entrato all’ Uni euro c’era un riscaldamento eccessivo per un’area di più o meno 500 m², televisori, un centinaio tutti accesi, telefonini, tablet, computer, orologi e tanto altro tutto acceso. Chissà quanta energia giornaliera occorre per tenere acceso e operativo tutto questo reparto. Ma poi perché? Non c’erano neanche clienti solo qualche curioso. Allora mi domando perché alle multinazionali è permesso tutto anche sprecare tante energie elettrica?  Perché non si fa una legge che stabilisce un merito a queste aperture: se non lavorano devono chiudere e non sprecare. Poi siamo entrati nell’iper Conad un’area anche questa di più di 500 m² tutta riscaldata e in buona parte anche raffreddata, frigo e congelatori non si contano da quanti ce ne sono. Per la capienza e l’assortimento non indifferente che si trova all’interno dovrebbe servire più di 2000 persone al giorno nei giorni feriali invece ne servono sì no 500 secondo una mia stima. Che fine fa tutto il cibo che rimane e scade? Anche nel reparto gastronomia dove c’è la rosticceria quante porzioni di cibo cotto vengono buttate via perché invendute? Vi garantisco che se sommiamo tutto il cibo che ogni giorno gli per alimentari buttano via si griderebbe allo scandalo e obbligheremmo la politica di mettere in campo delle soluzioni per evitare questo spreco. Perché quando si butta via cibo si buttano via materie prime tra carne, verdura, cereali ed acqua che la nostra madre terra ci ha dato, quella madre terra che noi, oggi, ci preoccupiamo tanto di salvare perché le risorse si stanno esaurendo. Poi ci raccontano che gli allevamenti intensivi inquinano, ma questi allevamenti intensivi sono sempre causa di questo spreco alimentare che le multinazionali ci impongono di avere. Un piccolo alimentari invece aveva esigenze diverse, dovuto anche dalle piccole dimensione e soprattutto aveva un vantaggio conoscendo la clientela poteva anche permettersi di assortire in base al consumo e non assortire per riempire e riempire e poi sprecare e buttare. Quindi le multinazionali oltre ad avere fatto chiudere i piccoli negozi hanno anche creato uno scompenso alla catena alimentare creando così molti di quei problemi che oggi ci chiedono sacrifici per ridurre quello che loro chiamato riscaldamento globale ed inquinamento.

Vi racconto la mia esperienza: nella Coop dove vado io il reparto pescheria fresca non lavora come dovrebbe, se non lavora bisognerebbe chiuderlo invece non si può, perché sarebbe una cattiva pubblicità visto che altre pescherie di altri supermercati resterebbero aperte perché lavorano. E così tanto pesce buttato via. Almeno ci fosse una legge che permetta di donare gli avanzi intatti ai bisognosi, case di cura, volontariato che offrono da mangiare a chi non ne ha. Invece no! tutto buttato via o al meglio dato indietro per farlo diventare mangime per gli allevamenti. Cosa dire dell’energia elettrica che serve per illuminare, riscaldare o raffreddare tutta la struttura dell’attività. E gente non c’è! .  È un monumento nel deserto e ce ne sono tanti in giro per tutta l’Italia. Siccome io non sono un fenomeno anzi sono una persona molto normale penso che molti italiani anche gli stessi dipendenti di questi iper sanno e capiscono lo spreco che c’è dietro a questi iper alimentari e nonostante tutti sanno la grande difficoltà di produrre cibo in questo periodo a causa anche dei cambiamenti climatici nessuno alza la voce e mette in evidenza questo problema. Molti si lavano le mani, voglio dire molti cittadini si lavano le mani, con la scusa che è la politica che se ne deve preoccupare e trovare soluzioni. Solo che c’è un problema che la politica non fa niente contro le multinazionali anzi sono le multinazionali che comandano la politica e non solo quelle degli iper alimentari ma tutte quelle esistenti in questa società. Allora non possiamo far finta di niente, lavarci le mani come ha fatto Ponzio Pilato dobbiamo tutti noi consumatori, operatori nel settore scendere in piazza mettere in evidenza lo spreco alimentare ed energetico in modo che la politica sia costretta ad intervenire per limitare al massimo gli sprechi.  Scendere in piazza è l’unico modo per ottenere le nostre richieste altrimenti questa politica sta con i più forti e i più forti sono sempre le multinazionali.

PS: nella foto ci sono confezioni intere che abbiamo trovato di fianco ad un bidone di un supermercato a Cesenatico, abbiamo visto uscire un commesso con un carrello pieno e buttare via queste confezioni intere un po di tempo fa

Articolo del mascalcino.

 

vi consigliamo di guardare questa diretta dell’ 11 marzo 2024 troverete tanti spunti di riflessione