IL GRIDO DI VICTORIA: VOGLIO FARE GLI ESAMI SCRITTI INSIEME AI MIEI COMPAGNI DI SCUOLA, MA NON MI E’ PERMESSO!

Questa lettera che mi è arrivata, la scrivono due genitori che stanno lottando assieme alla loro figlia diciannovenne, per avere il diritto di fare gli esami completi di maturità. Victoria non potrà effettuare la prova scritta all’esame di maturità assieme ai suoi compagni, si sente discriminata, addirittura la vede come una punizione. Per colpa di un’ordinanza ministeriale molto discutibile, le è permesso solo di svolgere l’esame orale semplificato. Victoria vive a San Mauro Pascoli (comune dichiarato alluvionato) ma ha frequentato la scuola a Rimini (comune non alluvionato). I suoi compagni residenti a Rimini possono fare regolarmente tutte le prove scritte e orali ma per Victoria questo non è concesso: nella sua classe è l’unica!

Gli esami di maturità sono quel momento importante che ti accompagna ad affrontare con più coraggio e consapevolezza la vita.

Victoria con tenacia lotta assieme a mamma e papà per avere il diritto che lei vuole esercitare, di svolgere l’esame scritto a scuola, a fianco dei suoi compagni.

Leggiamo la lettera dei genitori:

Ti esponiamo la vicenda che riguarda nostra figlia maturanda agli esami di stato 2023.

Siamo residenti in un comune dichiarato “alluvionato” ma senza avere avuto danni, grazie al cielo.

Martedì 13 giugno veniamo a conoscenza che nostra figlia che ha frequentato l’istituto Einaudi di Viserba, con indirizzo Grafico pubblicitario, dovrà sostenere gli esami di maturità SOLO ORALMENTE, a differenza DI TUTTI GLI ALTRI SUOI COMPAGNI DI CLASSE che svolgeranno gli esami scritti regolarmente. Questo perché siamo residenti a San Mauro Pascoli, comune dichiarato alluvionato.

Vorremmo trasmettere il disagio, la delusione e l’impotenza che ha manifestato nostra figlia davanti a questa decisione del Ministro dell’istruzione o della regione (non si riesce a capire), che coinvolge decine di ragazzi residenti in comuni dichiarati alluvionati ma frequentanti scuole nel riminese. Non partecipare alle prove scritte insieme ai suoi compagni con i quali ha condiviso 5 anni di vita scolastica è per lei frustrante. Le emozioni del “giorno prima degli esami “, la tensione vissuta insieme ai compagni, l’adrenalina tipica di questa prova spazzata via da un’ordinanza.

Ci siamo recati dai Carabinieri di San Mauro Pascoli per fare un Esposto che è già stato trasmesso alla Direzione Scolastica della scuola Einaudi.

Ci teniamo a precisare che nella circolare inviata dalla scuola si cita un’Ordinanza ministeriale dell’8 giugno 2023, n. 106, dove si richiede ai dirigenti scolastici di “provvedere a comunicare alle commissioni d’esame l’elenco dei candidati aventi DIRITTO alla sostituzione delle prove con il colloquio”.

La direzione scolastica ci ha inviato un modulo di AUTOCERTIFICAZIONE da compilare.

La direzione parla di OBBLIGO, ma a noi sembra che nell’ordinanza si parli di un DIRITTO al quale presumibilmente sarebbe quindi possibile rinunciare contrariamente da quanto ci viene riferito dalla Direzione della Scuola.

Vorremmo sollevare l’opinione pubblica su questo disagio che sta sfociando in una vera e propria DISCRIMINAZIONE verso gli alunni ILLESI che risiedono in luoghi dichiarati alluvionati.

Grazie per l’attenzione Laura Vincenzi e Vincenzo Romano,
Genitori di Victoria.

Victoria studia grafica pubblicitaria e nella sua classe è l’unica che, venendo da San Mauro Pascoli, non ha diritto a svolgere gli esami scritti ma ha accesso solo agli esami orali. L’esame scritto riguarderebbe sia Italiano che Grafica e lei è preoccupata proprio per questo. la grafica è una materia prettamente scritta, come farebbe a spiegare oralmente ciò che si deve progettare in disegno grafico? In più per lei la prova scritta di grafica sarebbe importantissima visto che è la sua materia preferita, quella nella quale si esprime meglio. Quest’anno ha anche vinto il contest della felpa d’istituto!

Chiediamo ai genitori spiegazioni su l’esposto ai Carabinieri

“Nella circolare che ci è arrivata sembrerebbe che per i ragazzi che provengono dalle aree alluvionate ma vanno a scuola in città non alluvionate, come il nostro caso, si parla di “aventi diritto”. Infatti si devono comunicare alla commissione d’esame i nomi dei ragazzi aventi diritto a svolgere l’esame in maniera semplificata ed in più questi ragazzi devono firmare un’autocertificazione. Quindi noi ci domandiamo: se occorre firmare un’autocertificazione si presume che sia per usufruire di un diritto, al quale sarebbe quindi possibile rinunciare. Diverso sarebbe se si trattasse di un obbligo, ma in tal caso non dovrebbe essere necessario compilare un’ autocertificazione. L’esposto è stato presentato da nostra figlia che per sua volontà chiede se, non disposto diversamente ed in maniera obbligatoria, di effettuare entrambe le prove di esame in modo “classico”, quindi sia scritte che orale assieme alla sua classe e di non volere usufruire di quell’ “eventuale“ beneficio concesso. In caso contrario, chiede di ricevere la documentazione ministeriale comprovante l’obbligo e chiarimenti sul perché gli studenti nella sua situazione vengano definiti “aventi diritto all’esonero delle prove scritte” . Si chiede una risposta urgente entro il 17 giugno proprio perché gli esami saranno la prossima settimana. Ha anche firmato l’autocertificazione per rispettare la richiesta della direzione scolastica, ma ha aggiunto a mano che lei vuole partecipare alle prove scritte con i suoi compagni e che non vuole usufruire del diritto alla sostituzione delle prove scritte con il colloquio, non avendo avuto danni che hanno inciso sulla sua preparazione scolastica.”

Un grande segno di maturità ci sta dando questa ragazza. Si parla tanto dei nostri ragazzi che decidono di lasciare l’Italia per studiare all’estero, che si dovrebbe trovare un modo per tenerli qui, in Italia, perché sono una risorsa. Ragazzi volenterosi e in gamba che studiano ed eccellono. Victoria è una ragazza che fino a pochi giorni fa era convinta di potere fare l’esame scritto di maturità insieme ai suoi compagni di classe, con i quali si è preparata tutto l’anno. Ci tiene tanto, ma glielo si nega in nome di un’agevolazione emergenziale che nessuno ha chiesto e che dovrebbe coinvolgete materialmente e finanziariamente quelle povere persone che hanno veramente perso tutto!

Allora io mi domando: vogliamo fare l’Italia? Allora lasciamo che siano i nostri ragazzi singolarmente a scegliere cosa vogliono fare perché oltre ad essere un atto di maturità e soprattutto un atto di speranza per il proprio futuro…….non permettiamo di portarglielo via……