C’era una volta un grande sogno che si chiamava utopia. L’utopia serviva per superare quei momenti duri e molto difficili che si presentavano durante i momenti di emarginazione, confinamento, censura e rischio di essere arrestati. Ammazzati semplicemente perché si sognava un mondo migliore per tutti: l’utopia. Mentre le bombe cadevano, i fucili uccidevano e le persone care morivano nel cuore quel pensiero utopico di libertà e uguaglianza cresceva. La speranza che presto tutto finisse e la certezza di lasciare ai posteri testimonianze per non ricadere in quei momenti di olocausti e guerre. L’utopia ha svegliato le persone le ha fatte lottare e resistere malgrado da vicino vedevano la morte. Regnava la paura, c’era chi infondeva paura per sottomettere le masse. Uno solo al comando riusciva ad ottenere tutto questo con la paura e la conseguente sottomissione. Con la paura riusciva, con il suo esercito di uomini ubbidienti, ad uccidere, emarginare altri uomini. Regnava solo il pensiero unico, l’unica verità assoluta e quindi bisognava sottostare a questo pensiero unico: che qualche uomo era migliore di altri e quindi essendo migliore era superiore e solo lui aveva diritti per comandare. Non ci doveva essere ragionamento e porsi nessun dubbio, ubbidire e basta. Una società dove gli uomini erano catalogati di serie A o di serie B. Esseri umani contro esseri umani. Ma l’utopia di un mondo migliore cresceva nei cuori di molti che avevano capito che un mondo così non era giusto, non era corretto, perché eravamo tutti esseri umani ma con identità diverse pensieri diversi e che quindi era un diritto vivere ed avere diritti e non sottostare a torture fisiche e psicologiche. Così la libertà è arrivata ma con il sacrificio di molti che si sono ribellati, hanno lottato e hanno debellato il pensiero unico e soprattutto era ora di dire nella storia: basta uno solo al comando (che poi bisogna vedere in realtà da chi era comandato quell’uno solo al comando). Così l’utopia ha vinto. Si è iniziato a costruire sulle macerie di milioni di morti e su quelle esperienze di emarginazione, odio e censura. La libertà, quel sogno che tutti possano avere un futuro, possano avere possibilità, creare una comunità che non si lasci più al comando di uno solo ma che tante persone insieme si confrontino, ragionino e facciano gli interessi del popolo, degli esseri umani. Doveva essere la razionalità delle persone, che parlandosi e confrontandosi riuscissero a mettere in pratica il concetto di libertà, uguaglianza e diritti per tutti. La nascita di uno Stato libero, di una Repubblica democratica fondata sul lavoro dove la sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione. La Costituzione dunque era quell’utopia quel sogno finalmente raggiunto.

Utopia pur tu lontana che tu sia,

hai svegliato l’anima mia.

Io vivo di utopia…

La povertà, il razzismo, le guerre sono tutte cose che nella nostra storia sono esistite. Quando i nostri Padri Costituenti hanno scritto la Costituzione Italiana erano avanti mentalmente e di un livello di evoluzione molto elevato, spiritualmente. Hanno, attraverso la Costituzione, portato l’uomo all’evoluzione mentale dove povertà, razzismo e guerre non  dovevano più esistere. Bisognava, essendo esseri umani, vivere in equilibrio, creare quell’equilibrio che non si era mai raggiunto nel corso della storia. Era sempre esistito un re, un padrone, un monarca con il popolo che viveva sempre in condizioni di povertà ed ignoranza. Avevano capito che l’uomo avrebbe sempre accettato leggi di sottomissione verso chi era nato in condizioni povere e quindi povero doveva rimanere. Era il momento di mettere fine all’istinto e fare prevalere la ragione. Perché i genocidi durante il fascismo ed il nazismo avevano fatto aprire gli occhi sulle crudeltà che l’uomo era capace di fare. Così questo doveva essere l’inizio per un nuovo mondo e si dovevano mettere nero su bianco delle regole dove prevalesse la ragione alla dittatura. Non doveva esistere più il razzismo che è quel sentimento che ti fa pensare che tu abbia più diritto di un altro di vivere, parlare, avere una casa, lavorare, mangiare, curarti, studiare. Togliere la povertà era anche dare possibilità a tutti, attraverso il lavoro, di potere scegliere il proprio futuro e vivere degnamente. Si perché non ci doveva più essere un padrone che sfruttava, come è sempre successo nella storia, ma ci doveva essere un proprietario che dava il lavoro a dipendenti con stipendi adeguati e diritti. Tutto questo era possibile perché si pensava appunto che ogni essere umano aveva i suoi diritti e non doveva essere sfruttato. Ecco che qui erano arrivati ad un bivio della storia dell’uomo dove seguendo queste piccole regole di uguaglianza e diritti non ci doveva essere più un prevaricatore, quindi niente più povertà, razzismo e guerra perché tutti avrebbero avuto un compito nella società che concorreva al benessere della società stessa. Certamente l’uguaglianza derivava dal fatto che sia il proprietario della fabbrica, che era naturalmente più ricco, non sfruttando i suoi dipendenti ma pagandoli adeguatamente, faceva sì che anche l’operaio stesso con il suo stipendio, non sarebbe stato ricco come il proprietario della fabbrica, ma ugualmente aveva la possibilità di mantenere la propria famiglia, farsi una casa, far studiare i propri figli.

Ecco allora che non c’era chi sottometteva ma c’era una sorta di collaborazione. La nostra Costituzione non era un’utopia, ma oggi  lo è diventata perché siamo tornati ad essere uomini con l’egoismo e non con la ragione. Pensiamo che ci debba essere qualcuno che sfrutta e qualcuno sfruttato, guardiamo il nostro prossimo con diffidenza e se è diverso, siamo pure razzisti e così ci troviamo ancora a fare guerra per sopraffare l’altro nostro simile. Quando io penso ad una società evoluta penso a quei principi umani scritti sulla nostra Costituzione, non penso a questo oggi che siamo evoluti solo tecnologicamente. Anzi credo che questa tecnologia peggiori il nostro istinto riducendolo a commenti superficiali di poche righe sui social. Quando magari non ci preoccupiamo neanche di conoscere i significati profondi scritti nella nostra Costituzione Italiana quella firmata il 27 dicembre 1947 perché poi nel corso è stata modifica da questi politicanti, ma di certo non è stato un vantaggio per il popolo.

La nostra Costituzione sarebbe veramente la nostra salvezza perché racconta attraverso i suoi articoli l’evoluzione dell’essere umano oltre ad essere il testamento di quel momento storico che molti si stanno dimenticando. Molti ora cercano l’uomo solo al comando come lo sono stati Mussolini e Hitler dicendo che altrimenti non si riescono a fare le riforme e quindi si pensa che con il premierato si dia stabilità al governo. Già questa affermazione non sta né in cielo né in terra perché chi è in parlamento e chi è al governo è eletto per rispettare i principi della nostra Costituzione dove i nostri diritti sono scritti a caratteri cubitali. Quello è il solo loro compito e se non lo fanno dovrebbero essere cacciati via dal parlamento. Ma noi non siamo ancora pronti a quell’evoluzione mentale che ci hanno lasciato i nostri Padri Costituenti, purtroppo. Quindi accettiamo questi politicanti che non sono neanche al nostro servizio ma sono al servizio di lobby banche e multinazionali che vogliono sottomettere e rendere succubi e schiavi i popoli, gli esseri umani. Il parlamento deve fare le leggi che rispettino questi principi ed il governo deve eseguire e basta non deve fare altro che eseguire. Il Presidente della Repubblica deve controllare che le leggi fatte dal parlamento rispettino i principi della Costituzione e se non li rispettano non dovrebbe firmarle e richiamare all’ordine il parlamento che è costituito dalla Camera dei deputati ed il Senato della Repubblica. Nel contempo lo stesso parlamento potrebbe mettere sotto accusa il Presidente della Repubblica se non rispetta i principi della nostra Costituzione firmando leggi che la tradiscono.

Tuti questi organi eletti dai cittadini, sovrani, dovevano essere ognuno controllore e controllato nel rispettare i principi della nostra Costituzione.

E qui siamo caduti in un’altra trappola: la riduzione del numero dei parlamentari  così farsi le leggi ad personam è diventato più facile. La maggioranza degli italiani è stata contenta di ridurre i parlamentari perché si pensava di risparmiare invece abbiamo solo ridotto la democrazia, perché alla fine chi è rimasto si è aumentato lo stipendio. Quindi anche questa manovra di cambiare la nostra Costituzione a cosa è servita al popolo? A nulla anzi abbiamo peggiorato! Ora il divario tra politici e popolo si è ancora più allontanato. Lo capite che a questi politicanti del popolo non gliene frega nulla! A loro interessano solo i loro affari ed il premierato sarà solo un altro loro affare alla faccia degli italiani.

Hanno creato una casta che sarà sempre più difficile combattere. Nessun in parlamento fa più la sua funzione di rispettare la Costituzione e non c’è più nessuno che controlla che venga rispettata. Ci sono solo partiti che fanno i loro interessi per mantenersi i loro privilegi. E noi lo sappiamo bene perché la fiducia è sempre meno verso questa classe politica, ma invece di reclamare i nostri diritti e difendere noi stessi i principi della Costituzione, pensiamo che cambiarla e tornare alla dittatura sia la soluzione. Bene allora ditemi voi dove sta l’evoluzione dell’essere umano? No perché io proprio non ce la vedo!

La nostra Costituzione parla di lavoro, quindi intende un lavoro per tutti, il lavoro ti dà dignità e libertà! Naturalmente il lavoro che si intende nella nostra Costituzione è un lavoro con retribuzione proporzionata alla qualità e quantità del lavoro che assicuri a se e alla propria famiglia un’esistenza libera e dignitosa. Pensate che erano talmente avanti i nostri Padri Costituenti che c’è un articolo nella nostra Costituzione che parla del risparmio perché è un nostro diritto risparmiare. La sanità pubblica: il diritto alla salute, il diritto ad essere curati in tempi brevi e in maniera adeguata. L’istruzione: un’istruzione pubblica di qualità. Il parlamento ed il governo dovevano solo preoccuparsi di contribuire che la macchina dello Stato funzionasse adeguando gli stipendi degli operai, fare le strutture e le infrastrutture perché ci siano servizi per tutti i cittadini. Vogliamo parlare del monopolio: in questi anni la politica ha ceduto tutte le nostre aziende alle multinazionali. Pensate che la nostra Costituzione ha un articolo che va contro al monopolio, come erano avanti i nostri padri vedevano perfino nel futuro e lo hanno messo in Costituzione che il monopolio non è permesso. Certamente il monopolio va a rovinare quell’equilibrio del principio su cui si fonda tutta la nostra Costituzione: il lavoro.  Monopolizzando il mercato si toglie il lavoro alle persone oppure si è costretti a lavorare per coloro che hanno monopolizzato il mercato, quindi i principi di democrazia e uguaglianza vengono a mancare. Quindi quando vi fanno credere che ci vuole la liberalizzazione, la competizione, la privatizzazione sono tutti concetti che tolgono equilibrio e vanno contro i principi della nostra Costituzione. Ma c’è qualche partito che in questi anni ve lo ha fatto presente questo concetto? Oppure sono stati tutti d’accordo nello svendere le nostre aziende e darle in regime di monopolio alle multinazionali così hanno tolto il lavoro alle persone e quello che c’è è sottopagato? Il pensiero deve essere libero e non censurato come fanno i social e uno Stato serio dovrebbe opporsi a questo tipo di censura non dovrebbe accettarlo!

Quindi la nostra Costituzione non è il passato ma era il futuro, un futuro che noi non abbiamo colto e che ci siamo fatti scivolare dalle mani. Il passato è dittatura, odio, razzismo, guerre; queste cose dovevano rimanere nel passato ma invece le stiamo facendo riaffiorare, le stiamo accettando e c’è pure chi le abbraccia come possibile salvezza. Ma dove sta la salvezza? Nelle guerre, nell’odio, nel razzismo, nella prevaricazione del tuo simile? Allora la storia non ci ha insegnato nulla e quindi saremo noi uomini a creare la nostra tomba con le nostre contraddizioni di pensare al futuro ma volendo abbracciare quel passato di dittatura e di dare in mano le nostre vite ad uno solo al comando (che poi bisogna vedere chi sta dietro a chi comanda).

E qui muore l’utopia, muore la nostra Costituzione, muore l’essere umano per dare spazio al transumanesimo, all’identità artificiale che dirà cosa dobbiamo dire e cosa dobbiamo fare. E soprattutto non ci sarà concesso amare perché l’amore porta all’utopia e l’utopia fa paura a chi ci vuole sottomettere perché l’utopia è libertà e uguaglianza.

Utopia pur tu lontana che tu sia,

hai svegliato l’anima mia.

 

 

Chi volesse può guardare anche questo mio video sotto…con altre mie riflessioni