Mercoledì sera a San Mauro Mare è stata inaugurata la mostra fotografica ed immagini storiche ed attuali della Torre-Villa Torlonia grande proprietà terriera, musa ispiratrice delle liriche del poeta Giovanni Pascoli. La mostra sarà visitabile tutte le sere fino al 31 agosto dalle 21:00 alle 23:00 in viale Marina 32.

Mauro Rossi, Giuseppe Casadei e Giorgio Zicchetti assieme a Italia Nostra sezione di San Mauro Pascoli, Amare San Mauro ed il patrocinio del Comune di San Mauro Pascoli hanno dato vita a questa mostra dove al suo interno si troverà la riproduzione in plastico di Villa Torlonia realizzato da Attilio Ricci ed una selezione di fotografie che raccontano la storia di Villa Torlonia.

Sotto riportiamo il video ma prima un po’ di storia:

Papa Pio VI fece costruire il Palazzo che diventerà poi Villa Torlonia dall’ ingenere ufficiale della Santa sede Cosimo Morelli di Imola ( lo stesso ingegnere che ha progettato l’Arco di Santarcangelo di Romagna dedicato al Papa Clemente XIV).  Papa Pio VI (nome Angelo Onofrio Melchiorre Natale Giovanni Antonio Braschi, nato a Cesena, il 25 dicembre 1717, eletto papa Pio VI  il 15 febbraio 1775, morto il 29 agosto 1799) prima di morire, lascia tutta la proprietà del palazzo al nipote il Duca Luigi Onesti Braschi. Ma il nipote era un giocatore d’azzardo e uno scommettitore: si gioca così tutto; per non farlo fallire il Conte Giovanni Torlonia gli compra il palazzo. Dopo 3 anni Giovanni Torlonia muore e il proprietario diventa Alessandro Torlonia suo figlio. Il palazzo aveva circa 24 poderi quando subentrarono i Torlonia ed Alessandro, quando ereditò, decise di dare ad ogni podere la sua casa con il proprio stemma, il nome ed il numero del podere; in seguito diventarono un centinaio . Alessandro Torlonia ebbe bisogno di un fattore (amministratore),  ma non conoscendo nessuno in Romagna ed essendo amico di Guiccioli (il duca di Ravenna),  si fece dare uno dei suoi Fattori. Questo fattore era Giovanni Pascoli senior che diventò così il primo fattore di Villa Torlonia. Costui,  arriva a Villa Torlonia, con   la moglie un figlio ed un nipote orfano di entrambi genitori: si trattava di Ruggero Pascoli rimasto orfano a 8/ 9 anni circa. Giovanni Pascoli senior morirà di colera ed il figlio prenderà  il suo posto,  ma morirà di febbre intestinale dopo circa un anno;  il principe Torlonia nominerà Ruggero Pascoli amministratore (terzo amministratore di Villa Torlonia). Ruggero Pascoli sposa nel 1849 Caterina Vincenzi Alloccatelli: andranno a vivere nella dimora degli Alloccatelli ed avranno 10 figli: Margherita Olimpia Vittoria, Giacomo Ugo Enea, Luigi Filippo Venanzio, Giovanni Placido Agostino, Raffaele Sigismondo Cesare, Alessandro Giuseppe Paolo, Carolina Vittoria Maria (che morì a soli 5 anni), Ida Elda Maria Vittoria (che morì a soli 7 mesi), Ida Angela Olimpia e Maria Santa Adele Annette.

Ida Angela Olimpia e Maria Santa Adele Annette nacquero a Villa Torlonia quando i Pascoli decisero di trasferirsi alla Villa.

Pietro Cacciaguerra di Savignano sul Rubicone voleva il posto da fattore di Ruggero Pascoli e così paga due sicari che lo uccidono mentre è per la strada di ritorno da Cesena verso le 18.45 all’altezza della Villa G.Nanni: era il 10 agosto 1867 ( il mandante non venne mai incriminato). Il calesse era trainato dalla fedele Cavallina Storna che prosegui per circa 2 km da sola fino ad arrivare al ponte di Savignano. I primi ad accorgersi della Cavalla che girovagava da sola e scoprire così Ruggero Pascoli morto furono l’avvocato Vendemini di Savignano ed il nipote del Cacciaguerra. Così dopo la morte del padre i Pascoli, sono costretti a tornare nella casa della mamma a San Mauro.

Come amministratore poi arriva un signore di Roma, funzionario del principe Torlonia Antonio Petri che nomina,  come fidato Fattore Pietro Cacciaguerra. Purtroppo  per la Festa di sant’Antonio, (che ricorre ogni mese di gennaio) il principe  era solito organizzava il pranzo a tutti i contadini e fare festa a villa Torlonia: in questa occasione tutti i contadini presero la dissenteria che venne imputata al cibo cotto in padelle di rame. Il Cacciaguerra e l’amministratore di Roma furono così entrambi licenziati dal principe Torlonia.

Seguì, come amministratore Ruffi , uno degli uomini più ricchi dei Rimini. Costui  aveva una figlia che sposò l’ingegnere agronomo Leopoldo Tosi e cosi Ruffi dopo un anno lascia l’amministrazione di Villa Torlonia al genero Tosi.

Leopoldo fa diventare Villa Torlonia famosa in tutto il mondo. Come? Leopoldo Tosi ha due figlie la maggiore delle quali sposerà  Briolini che produrrà  lo champagne “La Tour”, esportato in Francia ed in sud America.

La figlia più piccola, invece, sposerà un bravo allevatore del Nord che creerà una nuova razza di mucche denominata “Bianca gentile di Romagna”: da queste mucche nascerà il Toro Ceccone.  Nel gennaio del 1900, alla mostra di Parigi, il Toro Ceccone vincerà il premio come miglior Toro; la mucca Bianca gentile di Romagna vincerà il premio come miglior mucca: insieme vinceranno anche il premio come miglior coppia. Il Toro Ceccone andò a morire in Russia, perché venne comprato dal Principe BrodsKij che ogni  anni veniva a San Mauro a Villa Torlonia per l’acquisto del bestiame.

Ecco  per voi il video dell’inaugurazione della mostra fotografica di Villa Torlonia a San Mauro Mare: buona visione; consiglio la visita di persona 😉👇

Un giretto per il mercatino del mercoledì sera d’estate a  San Mauro Mare 👇