Nella chiesa San Pier Damiano a Ravenna in via Capodistria, considerato il quartiere più povero di Ravenna, il 12 settembre 1972 viene vista da due bambini per la prima volta lacrimare la madonna. Questo è quello che ci racconta Lucia Pigato, conosciuta come Ivana, la figlia degli ambulanti Cecilio Pigato e Natali Fernanda che assieme al collega Corrado Boscarino sono accorsi in chiesa dopo che hanno sentito i bambini dire che la madonna piangeva. La stessa Lucia Pigato, abitando vicino alla chiesa, viene chiamata dai genitori ed anche lei si avvicina alla madonna, gli gira addirittura attorno e la vede piangere con gli occhi gonfi e molto tristi. Quello fu il primo di una serie di lacrimazioni e sanguinamenti, una decina di volte davanti a centinaia di persone. Ancora oggi ci sono testimoni come Lucia Pigato che ricordano bene quelle giornate e le raccontano, le vogliono raccontare assieme a Lucia Montevecchi che invece ha visto sanguinare la Madonna che assieme ad altre tre donne vide il cuore della madonna sanguinare. Ma sembra che tutta la documentazione con i riferimenti, le date e con anche anche le analisi del sangue fatte all’università di Padova non si sappia chi le abbia e dove siano finiti. Abbiamo anche la testimonianza di Maria Samaritani, detta Fulvia, che ci racconta quel giorno. Maria era a casa con la bimba più piccola e l’altra figlia Rita Samaritani era andata a catechismo con una amica Romina tornarono a casa dicendo che avevano visto sanguinare la Madonna. A noi ci ha contattato Antonella Rustignoli che è stata il collante di queste donne si è documentata ed ha cercato le testimoni del fatto per portare alla luce gli avvenimenti accaduti. All’epoca se ne occuparono diversi giornali come Gente nel 1973. Ora Antonella Rustignoli assieme a Lucia Pigato, Lucia Montevecchi e Maria Samaritani chiedono verità e soprattutto che si sappia chi ha e dove sono i documenti. “La chiesa dovrebbe essere proclamata Santuario. Qualcosa si deve muovere, dobbiamo in qualche modo provarci” queste alcune parole di Antonella. Guarda il servizio completo  con le testimonianze, buona visione