Vogliamo Assange libero… questo è lo striscione che domenica 3 marzo in piazza del Popolo a Cesena era sorretto dagli attivisti che lottano per la libera informazione.

Questo presidio creativo per la libertà di Assange è stato organizzato dagli attivisti di Amnesty International di Cesena e Piano B Cesena.

Cos’è Amnesty International? E’ Movimento globale di persone, fondato sull’adesione volontaria, che ha a cuore i diritti umani e che lavora in solidarietà per promuoverli e difenderli ovunque nel mondo.

Sono impegnati in diversi fronti per salvare i diritti umani e le ingiustizie e Assange è da salvare.

Chi è Assange?

Purtroppo quello che mi è dispiaciuto sentire, durante le mie riprese al presidio di Cesena, è che alcuni passanti non sanno neanche chi è Assange. Un bambino curioso, interessato nel sapere chi fosse questo Assange che vedeva nei manifesti, la mamma gli risponde: un calciatore…

Questa risposta si commenta da sé. Siamo in un paese dove l’informazione attraverso i maistream non arriva, e questo ne è il risultato.

Ma torniamo alla mia domanda: chi è Assange? È un giornalista, un vero giornalista, non quelli che scrivono o fanno i Tg sui maistream sovvenzionati dal potere, un programmatore e attivista australiano cofondatore dell’organizzazione WikiLeasks.

Assange ha scoperto segreti militari americani e li ha divulgati attraverso WikiLeasks che grazie a un contenitore protetto da un potente sistema di cifratura riesce a ricevere in modo anonimo documenti coperti da segreti militari, di stato, industriale ecc. Approfondiamo perché è importante capire che dietro alle guerre che l’America provoca, con la scusa democrazia e libertà, si celano invece menzogna e interessi economici.

Nel 2010 Assange attraverso WikiLeasks rivela i crimini di guerra americani tra questi l’uccisione di 18 civili iracheni durante l’attacco di un elicottero militare americano a Baghdada nel 2017. Oltre a questo rivela episodi di corruzione in numerosi paesi riferiti da diplomatici americani e spionaggio americano anche presso paese alleati. Per avere divulgato la verità da quel momento solo l’inferno da parte del governo degli Stati Uniti, su Assange pendono 18 capi d’accusa che potrebbero costargli 175 anni di prigione negli Stati Uniti. L’America lo vuole punire per avere detto la verità, perché così nessun altro possa pensare di divulgare la verità. In questo modo punendo Assange si crea la paura e la libertà di informazione non sarà più libera di fare informazione trasparente e libera per paura. Nel 2010 si rifugia in Svezia per paura di essere arrestato dopo avere pubblicato i documenti riservati sulle guerre del medio Oriente. Qui gli parte l’accusa per molestie, accuse che decadono successivamente, nel 2012 si rifugia così all’ambasciata dell’Ecuador a Londra per sfuggire alla richiesta di estradizione della Svezia. Dal 2019 è incarcerato nel Regno Unito presso la prigione Belmarsh dopo che l’Ambasciata dell’Ecuador ha revocato l’asilo al giornalista. Vive dal 2019 in isolamento per 23 ore al giorno in una cella tre per due ed ora rischia l’estradizione negli Stati Uniti, tutto questo solo per avere fatto il suo lavoro: il giornalista. Però i maggiori maistream, accodati al potere, non ne parlano e a chi non arrivano informazioni dalla stampa libera può arrivare a pensare anche che Assange è un calciatore.

Questo è grave, molto grave, perché se non si ha libertà di informazione e la verità poi scoppiano le guerre e muoiono civili, uomini donne e bambini. Già l’America è stata in grado di fare una guerra in Iraq fondata dalla grande bugia sul presunto possesso di armi di distruzione di massa, ora in corso ci sono due guerre e noi come nazione Italia ci siamo schierati spudoratamente da una delle due parti, i maggiori maistream, il governo, i politici tutti schierati da una parte.

Questo ci pone in prima linea al rischio di un attacco alla nostra nazione oppure il rischio di mandare i nostri uomini ad imbracciare quelle armi che noi inviamo. Ma siamo sicuri che anche queste guerre non siano nate da menzogne? Io penso di si! Anche solo per il fatto che come nazione ripudiamo la guerra. Quindi a che scopo schierarsi? dovremmo invece cercare la pace attraverso negoziati di pace.

Il 4 marzo, in queste ore quindi, i giudici dovranno pronunciarsi sull’estradizione di Assange negli Stati Uniti. Se questo dovesse succedere la libertà di informazione è veramente compromessa.

A Cesena stanno anche raccogliendo le firme per dare ad Assange la cittadinanza onoraria in più si invita a firmare l’appello online https://www.amnesty.it/appelli/annullare-le-accuse-contro-julian-assange/?fbclid=IwAR07WxPi7vYTpYxH8Ui9MiZoheEIH01F10LgdMfZQuz8qaa4bWU_AwLp35k

Ora vi lascio alle immagini catturate di ieri per la libertà di stampa, per la verità che non deve essere condannata ma premiata…perché il sapere non sia nascosto, perché non ci può essere democrazia laddove l’informazione è omessa o manipolata.