Oggi vi vogliamo riportare la lettera di una mamma, mamma Antonella che prima dell’estate ha perso sua figlia. Troviamo la sua storia sulla sua pagina Facebook Antonella Grossi di Bologna.
Valentina è seppellita proprio qui nel cimitero di Cesenatico al campo 12. Valentina muore a 40 anni, quest’anno in questo 2022, quando a questa età una donna è nel pieno del suo splendore e della sua consapevolezza. Mamma Antonella non si rassegna e vuole portare la storia di Valentina all’attenzione di tutti, perché a nessun altra donna possa succedere quello che è capitato alla sua Valentina.
Una grande forza ha Antonella, malgrado il dolore l’ accompagna tutti i giorni lei non molla e vuole lottare perché la morte di Valentina non sia stata vana e sia di aiuto a noi donne.
Valentina è bellissima un sorriso che ti illumina, la vediamo in queste foto dove l’alba accarezza il suo volto, dove sorride al suo inseparabile ma quel sorriso ora è un ricordo, un ricordo bellissimo di sua mamma che dovrà tenerlo stretto nel suo cuore per continuare ad avere la forza per rendere giustizia alla sua bella Valentina. Io gli faccio sentire tutta la mia solidarietà ed il mio appoggio, perché non ci sono parole per poter descrivere il dolore immenso che Antonella sta provando, ma una cosa la dico Antonella sei da ammirare vai vanti ed onora la memoria della tua bella Antonella per cambiare questa società che non ha più tempo per curare la VITA!
“Valentina..il mio sole, la mia luce ed il calore.
Con il suo affetto e grazie ai suoi modi, ho superato momenti difficoltosi, perché potevo contare sulla sua forza e positività, che mi contagiavano.
Era il mio punto di riferimento come io per lei e ci tenevamo la mano l’un l’altra, per evitare di perderci, ognuna attenta all’altra, per proteggerci, sapendo che fuori di noi e del nostro amore, le insidie erano tante.
Insieme eravamo invincibili ed avremmo superato ogni ostacolo.. così era sempre stato.
Ma tutto questo non è servito, non è bastato.
La mia Valentina si è addormentata per sempre il 26 marzo.. come era nella sua maniera, con garbo e discrezione, senza fare troppo rumore.
La sua malattia l’aveva consumata eppure mi sorrideva, per non farmi stare in pena, ancora nel suo intento perenne di protezione.
Il dolore di una madre alla perdita della propria figlia, lo può comprendere solo chi ha vissuto la stessa tragedia.
I dubbi su come si sono portate avanti le cure, cominciano ad affermarsi con violenza e chiarezza.
Mi viene detto che mia figlia sia stata curata nel “Ghota” della sanità pubblica oncologica e così pure speravamo noi, quando ci siamo affidate nelle loro mani.
Eppure lei ora ha chiuso gli occhi per sempre.
E allora può soltanto significare che qualcosa non ha funzionato come doveva essere.
Dunque ho deciso, con immensa sofferenza, di raccontarla questa sua triste storia, che possa far riflettere tutti, donne e uomini, per capire ed aiutare.
Affinché non capiti ancora e cercare di dare un senso alla sua morte.
Valentina aveva ricevuto nell’inverno del 2019, l’invito dalla regione ad eseguire un test HPV
Non si comprendeva bene, fino ad allora chiamavano per effettuare un paptest, ma pareva che l Hpv fosse anche più specifico oppure migliorativo per verificare eventuali tumori femminili.
Questo aveva indotto a pensare che bastasse a comprendere e scongiurare eventuali patologie maligne
Con quel test avremmo trovato conforto alle preoccupazioni sui suoi sintomi, da poco rivelatisi.
Il 25 gennaio 2020 effettua il test HPV, che risulterà negativo ai primi di febbraio.
Nel frattempo, a fine gennaio, si reca da una ginecologa a san Mauro Pascoli, vicino a Cesenatico, dove Valentina risiedeva da poco tempo.
Non la conosceva questa ginecologa, ma il curriculum era buono, poteva fidarsi.
Aveva il desiderio di diventare madre, era arrivato il tempo giusto per lei.
La consapevolezza e la gioia di poter dare la vita ad un essere umano, che avrebbe vissuto nell’amore, ma lo scrupolo di farlo crescere in un mondo complicato, questa la sua titubanza fino ad allora.
“Mamma..ma io saprei essere una buona madre?”
mi chiedeva
“Certo tu sarai un’ottima madre!”
Abbiamo bisogno in questo nostro tempo di persone che abbiano un animo buono e gentile.. e sarà il tuo specchio.
La ginecologa effettua la visita e non riscontra problemi, sebbene avesse ricevuto informazione dei sintomi acclarati.
Valentina aveva fatto il test hpv, non aveva ancora il riscontro, però la dottoressa non propose di effettuare il paptest.
Questo rafforzava in mia figlia l’idea che questo nuovo criterio fosse più efficace.
Le vennero prescritti esami ormonali, per la sua volontà di una gravidanza.
La ginecologa le disse:
“Se il test Hpv e’ positivo mi chiami
Se negativo non serve chiamarmi”.
Nel frattempo cresce la paura per il covid, pareva si prendesse per strada, anche solo a respirare.
Poi scatta il lockdown e la paura dilaga.
Non ci sono problemi a detta della ginecologa, attendiamo in casa, meglio non frequentare ospedali per esami che possono essere rimandati.
Torna dalla ginecologa ad agosto con gli esami ormonali finalmente fatti.
Tutto a posto!! Le dice con fretta la dottoressa e la liquida velocemente.
Ma Valentina le avrebbe voluto parlare dei suoi sintomi, che non accennavano a diminuire.
Poi, come nel suo stile, non fa storie e decide di recarsi da un’altra specialista, questa volta a Ravenna.
Centro più grande, ospedale privato accreditato, curriculum buono, si può fidare.
Anche a questa ginecologa descrive i suoi sintomi e la sua storia clinica, come prassi.
Test hpv fatto, che ha esito negativo
Ed anche questa ginecologa la visita, senza effettuare alcun paptest
Questa volta però rileva una ectopia sanguinante..una “Piaghetta” le dice.
Che già il termine piaghetta è rincuorante, certamente non è niente di serio o addirittura pericoloso. Pensiamo positivo.
La pomata prescritta per mesi sarà risolutiva.
Ma intanto i sintomi sono sempre più evidenti e destano sempre più ansia, occupando la mente.
Siamo arrivati a dicembre 2020.
Visita di controllo, la ginecologa ora si rende conto che c ‘era qualcosa di più pesante della semplice piaghetta.
Colposcopia e risonanza magnetica ed invio ad un centro ospedaliero rinomato del ns capoluogo…ma badi bene Signorina, solo perché hanno strumenti migliori, non perché si pensi ad una patologia pericolosa
Nel frattempo ulteriore visita presso ginecologo di Cesena per terzo parere
Un luminare consigliato dal suo medico curante
Nessun paptest.
Visita e dice…”Signorina se pensa di avere qualcosa di brutto, se lo scordi”
8 gennaio 2021, passato circa un anno dalla prima visita
Centro oncologico..stress, ansia, disappunto, speranza, coraggio..quante emozioni tutte in una volta.
Manteniamo equilibrio, restiamo centrate, controllo e tranquillità…pareva tutto più facile a dirlo.
Adenocarcinoma scarsamente differenziato infiltrante lo stroma cervicale con interessamento parametriale, stadio IIB…
Il tumore, indisturbato, era uscito dall’utero.
Inoperabile.
Un tumore dei più aggressivi per una giovane donna, un tumore che una volta formato, viaggia veloce.
“Mamma…siamo nel 2021..le malattie arrivano, ma esistono le competenze ed i farmaci per sconfiggerle”
Nonostante tutto si prosegue, con maggiore fiducia, ma non senza ascoltare un secondo parere, questa volta si parte per Milano
Stessa diagnosi, medesimo protocollo..affidatevi pure alle cure dei sanitari del vostro capoluogo.
E come in seguito ho avuto modo di comprendere. . i protocolli sono gli stessi, ma non i medici che osservano le evoluzioni..questi fanno la differenza.
Ancora attesa e siamo a meta’ marzo 2021
Chemioterapia, radioterapia, brachiterapia.
Tac rotte
Cisplatino dà allergia
Ricordo che le avevano sbagliato il conteggio della prima dose
Ho voluto vedere il documento e mia figlia me lo inviò tramite una foto dal suo cellulare
..il dosaggio era oltre il 20% in più di quello che serviva.
Il suo peso era di 51 kg con 40 mg di farmaco.
Gliene stavano infondendo per 65 kg con 60 mg, evidentemente avevano verificato il profilo di un’altra paziente.
Nausea, dolori, la prima volta che ho visto mia figlia piangere.
Allergia risolta dopo tre accessi al pronto soccorso
Però chemioterapico sospeso dopo le prime 3 infusioni.. di 5 che ne avrebbero dovute fare.
Si va avanti solo con radio e brachiterapia.
Il 20 maggio terminano le sedute giornaliere
Il medico poggia affettuoso una mano sulla spalla di mia figlia e le dice che è andato tutto bene, che può stare tranquilla, che la malattia ora è sotto controllo.
Lo stesso medico che alla prima visita le disse: ” Valentina..dicono che questa terapia non funziona ma io ti assicuro che funzionerà “
Forse dovevano bastare quelle parole a farci scappare di corsa da quel posto.
La buona notizia sulla guarigione ci aveva sollevate
Si aveva la necessità di ritornare alla normalità.
Era ormai estate, quella degli europei, si stava in mezzo alla gente, il covid sembrava non essere più un problema
Estate di spiaggia e di mare, che adorava
Finalmente si poteva vivere con più serenità.
Vacanze felici, nuova auto, nuovo lavoro.. tutto il tempo davanti per nuovi progetti di vita.
Io scendevo spesso a Cesenatico, ogni settimana trovavamo il modo,
non potevamo stare troppo senza abbracciarci ed una volta mi disse:
“Mamma prenditi due o tre giorni per farci una gitarella, io e te
Potremmo andare sul lago di Garda..a Sirmione “.
Ero molto entusiasta dell’idea..certamente l’avremmo realizzata.
A fine luglio ed agosto cominciava ad avere dei problemi all addome, ma al centro oncologico la tranquillizzavano..lasci stare i latticini, non mangi kiwi
La visita di controllo era a settembre ma le fanno una risonanza magnetica il 2 di settembre
Responso dice.. area sfocata non chiara, rimanenza di malattia oppure…….
Nessun altro esame per verifica
Dopo qualche giorno di attesa, al telefono il medico “affettuoso”, salutato a fine maggio, le dice che non si tratta di rimanenza di malattia, bensì di conseguenza della radioterapia.
Di nuovo esplode la felicità, di nuovo si conferma la fiducia, eravamo state in buone mani.
Visita di controllo del 28 settembre
Ascite nell addome
L’oncologa di riferimento non fa altri accertamenti, è una conseguenza della radioterapia.
Nel frattempo Valentina aveva sempre più dolori al suo intestino
Le consigliano di approfondire questo aspetto
E lei lo fa .. con un eco addome prescitto dal suo medico curante, che intanto aveva ipotizzato una gastroenterite, cioè poteva aver ingerito cibo non perfettamente conservato.
Referto…tutti gli organi a posto, ma ascite cioè acqua nella pancia.
Visita di controllo oncologica di fine ottobre.
La dottoressa è soddisfatta e contenta della visita, l acqua si sta ritirando
Dunque di nuovo nessun citologico? No..non c è motivo
Dunque nessuna pet ? No non hai rimanenza di malattia e questa spetta solo in questo caso.
Cominciamo ad allarmarci in quanto dopo qualche giorno si presenta la febbre, che andrà avanti per circa quindici giorni e non passava con l’antibiotico
Sembravamo schegge impazzite.
Non sapevamo cosa potesse essere…forse dei batteri facciamo urinocoltura allora..forse gastroenterite non passata… forse forse
Delle biglie in un flipper, senza coordinamento..allo sbando
Dolori forti al ventre, stanchezza, nausea
Pronto soccorso di Lugo il 8 di novembre..forse peritonite?
Il chirurgo la visita e vista la tac sentenzia… metastasi all’intestino.
Ma come possibile? Ma ci hanno detto che era tutto a posto.. che non c ‘era rimanenza o nuova malattia
Ma di cosa parla questo?
Torniamo al nostro centro oncologico del capoluogo.
E qui la paura si trasforma in terrore…nuova tac al 19 novembre ed esame citologico dell’ascite.
Troppo tempo perduto, troppo ritardo, troppe perplessità sull’operato
Aveva ragione il chirurgo di Lugo,
Il 26 novembre il citologico sull’ascite conferma la pervietà di cellule cancerose, che nel frattempo avevano riempito l’intestino.
Basta, non si poteva sopportare oltre
Chiesi a mia figlia di cambiare struttura, ma dove potevamo andare se non vicino
Le condizioni fisiche non permettevano altro.
Ci spostiamo su Meldola, altro ghota dell’oncologia
Ma prima pronto soccorso di Forlì
Per occlusione intestinale
Volevano operarla la sera stessa, poi la curarono e divenne una subocclusione
Via di corsa a Meldola il primo dicembre 2021
Quel che ci dissero era che la cosidetta golden terapy, taxolo e carboplatino, avrebbe funzionato sulle metastasi ed avrebbe sollevato l’intestino dalle occlusioni
Ma non fu così..e allora digiuno digiuno digiuno
Mamma ho fame
Mamma portami via
Mamma aiutami
Mamma sollievo
E ancora lavande, sonde, sondini naso gastrici tutti i giorni
Provarono con la cocacola. “Sperimentale”
E tutto ciò da sola..non si poteva più far visita ai ricoverati
Era scoppiato un cluster di covid e dovevano restare tutti nelle loro camere, nessuno poteva incontrarli
Io le portavo un brodo buono, poteva ingerire solo liquidi in quel momento ed i panni da cambiarsi, li dovevo lasciare all’infermiera e dovevo restare confinata all’entrata del reparto
Ma una sera, in cui mi ero attardata per scambiare due parole con la dottoressa di turno, mi vedo spuntare la mia Valentina
Aveva sentito la mia voce e non aveva resistito, doveva almeno vedermi
Una forte emozione e non poterla abbracciare è stato difficile.
Ci bloccarono subito
Quando ci penso il mio cuore fa un tonfo.
Aveva contravvenuto ai dettami, ma voleva vedere la sua mamma dopo tanti, troppi giorni di solitudine e difficoltà.
Mamma mammina non abbandonarmi
Non ti abbandono amore mio stai tranquilla come potrei.
ma come posso aiutarti ora?
E allora telefonate a centri specializzati di Roma Milano Torino
Televisite tramite pc.
Tutti con medesima risposta.
troppo tardi !!!
Oppure…condivido il percorso che i colleghi stanno facendo
Il che equivaleva a dire non vi prendiamo in carico ..non sapremmo cosa fare.
Troppo tardi noi? Noi avevamo bisogno di cure e di aiuto
Noi ci eravamo affidate al top dei top, noi avevamo fatto esattamente quel che ci dicevano di fare.
Ora era nostra la colpa?
No, la colpa era diventata del destino o della sfortuna..e della malattia che era troppo aggressiva.
Mia figlia tornò a casa dopo ileostomia fatta il 11 gennaio 2022 a Forlì
Magrezza estrema perché nutrizione scarsa
Indebolita, stanca nel corpo e nell’anima
Non avevano trovato il modo di salvarla
Per un po’ andata bene, ma il tumore continuava a produrre cellule ed a fare muretti nel suo intestino
La chemioterapia non stava facendo l’effetto dovuto .. troppo tardi
Avessero cominciato a settembre dopo quella risonanza, magari poteva andare diversamente o magari non avrebbe avuto tutti quei problemi.
Ha mangiato per un po’ e quando lo faceva ne era felice
Le piaceva, le faceva bene alla mente, ma in realtà di nutrimento ne aveva davvero poco in quella condizione
Gran parte andava nella stomia e la nutrizione parenterale le dava fastidio, le procurava gas e dolori
Cominciarono a darle una sacca che non desse problemi solo il 4 di marzo, avevano tolto i lipidi
Mi vien da dire..perché non l’avevano fatto prima, era così complicato da pensarci?
Io avevo detto al medico che l’avremmo pagata noi una sacca che non le desse fastidio, ma come poteva fare a nutrirsi altrimenti?
Sul suo cellulare negli ultimi mesi trovavo soprattutto foto di cibo, assieme a tante di santi
Mi chiedeva di portarla in chiesa, vicina alla sua casa, li c era la sua Madonnina, a cui si affidava con le Sue preghiere ed a cui chiedeva la grazia.
Un giorno c ‘erano delle signore che stavano pulendo la chiesa, lei passò accanto ad una di queste e le si rivolse dicendo che quando sarebbe guarita, sarebbe andata anche lei a pulire la chiesa.
Questo episodio è ancora nel ricordo del parroco e dei parrocchiani e la sua foto ancora sotto la Madonnina, a cui porto i fiori
Ne approfitto per aiutare a pulire la chiesa, come voleva fare la mia Valentina.
Abbiamo fatto qualche passeggiata al sole di febbraio, ormai non riusciva più nemmeno a camminare e si aiutava con una seggiolina a rotelle
Le assistenti domiciliari venivano tutte le mattine ed io l assistevo per il resto del tempo, cercando di darle un po’ di conforto..per quel che ho saputo e potuto fare
Non si è mai completamente preparati di fronte a casi del genere e non c è nessuno che ti aiuta che ti indica cosa meglio fare o dire.
E allora procedi col cuore. Con l’amore e quella speranza nel miracolo, che potesse avvenire
Ma così non è stato.
Ha voluto vedere ancora una volta il mare, pochi giorni prima di andarsene per sempre
Chiese “Portatemi al mare”
E l’abbiamo portata, perché ogni suo desiderio andava esaudito, anche se l’emoglobina era bassa e fuori era freddo ancora.
La notte spesso si svegliava aveva dolori anche forti che si cercava si tenere sotto controllo con le medicine.
Io ero lì con lei ..e di questo ringrazio Iddio che mi ha dato la forza per starle accanto, perché per me starle accanto era un dono ogni ora che passava.
Il 2 di marzo era il suo compleanno e tornavamo da una notte passata in pronto soccorso
Ma io avevo già ordinato la sua torta e preso il suo regalo ed i fiori li riceveva dal suo compagno.
E’ stata per un attimo di nuovo felice e spensierata, sapeva che era circondata da amore
Quando ci ripenso a quel momento, mi si scalda il cuore
Non riuscirò mai a dimenticare la notte che mi ha salutata
Si era seduta sul letto e non parlava più
Mi guardava con gli occhi dolcissimi ed un sorriso accennato, ma il volto era disteso e tenero
E mi ha accarezzato il viso, mi accarezzava e mi sorrideva
Ed in quelle carezze ho vissuto tutto il suo ringraziamento e tutto il bene che mi voleva e mi ha voluto nei suoi 40 anni di vita.
Su tanti passaggi non mi sono dilungata, ho voluto mettere i necessari, per comprendere
Non so come si sopravvive a tutto questo
Ho amato ed amo mia figlia più della mia vita
Ho assistito al suo primo ed al suo ultimo respiro e questo è devastante.
Alzarsi al mattino e sapere che non potrò ascoltare la sua voce e vedere il suo sorriso è per me un dolore che non riesco a sopportare.”
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