Non ci potevo credere quando ho letto il volantino della manifestazione che si sarebbe tenuta venerdì 10 giugno alle 14: 00 in Piazza Pisacane. Il volantino riportava queste parole

“No alle tende. La scuola non è un campeggio non è un circo. Due anni di pandemia hanno logorato la scuola. Ci hanno chiesto sacrifici e noi, con responsabilità per la difficile situazione collettiva, li abbiamo compiuti. Eppure nel prossimo anno scolastico 2022/ 2023 QUATTRO CLASSI DELL’ISTITUTO DA VINCI DI CESENATICO SVOLGERANNO LE PROPRIE ATTIVITA’ DIDATTICHE DENTRO A DELLE TENDE RISCALDATE A GASOLIO. ADESSO BASTA!!!

Nonostante i miliardi di euro stanziati dal PNRR per l’edilizia scolastica, non ci sono risposte adeguate e lungimiranti per il nostro istituto e così dovremmo essere raffreddati o surriscaldati in inverno, bollire in maggio e urlare per dialogare e farci capire. Vogliamo poter svolgere una didattica dignitosa e rispettosa dell’integrità psicofisica di lavoratori e studenti della scuola. Vogliamo risposte concrete ha bisogno educativi reali. Vogliamo rispetto per il nostro lavoro e per i nostri studenti.”

Così sono andata a scuola, quella scuola dove anche mia figlia aveva frequentato per 5 anni, ed in effetti quel tendone era lì a destra dell’ingresso. Più che un tendone da circo a me ha dato l’idea delle tende da campo dei militari. Comunque sapere che per l’anno scolastico 2022 2023 ce ne saranno 4 credo che debba fare riflettere su dove ci vogliono portare ma soprattutto perché? Eppure i soldi per i banchi a rotelle li avevano trovati. Ora vi lasciamo al video si perché sono andata alle 14:00 in piazza Pisacane per dar voce ai docenti e studenti.

Ecco il video con le interviste di tre docenti Federica Rossi, Valdinoci Michela, Giovanni Albani che ci specifica” Questo incontro, questo presidio che facciamo oggi, che un gruppo di genitori, docenti e studenti ha pensato, non è un presidio contro qualcuno, né contro le istituzioni, ne contro l’amministrazione comunale, ne contro la provincia, ne contro il nostro dirigente. Capiamo il loro lavoro, capiamo lo sforzo che hanno fatto e abbiamo ben chiaro anche il fatto che le tende fossero un esigenza temporanea davanti ad un emergenza. Tutto il lavoro fatto fin ad ora lo consideriamo lodevole, il problema che vorremmo avere una tempistica e una prospettiva anche di risoluzione di quella che è comunque una situazione inadeguata allo svolgimento di una didattica nel lungo periodo.”

GUARDA IL VIDEO CON LE INTERVISTE 👇