Roma, 27 Maggio 2022.
Davide Tutino, docente di storia e filosofia presso il liceo Gullace di Roma, continua nella sua disobbedienza civile.
Dal 23 maggio il docente non indossa la maschera a scuola.
L’iniziativa parte dalla visita del presidente del Consiglio Draghi e del Governatore Zaia, a una scuola del Veneto.
I due rappresentanti delle istituzioni, entrambi senza maschera, sono stati fotografati tra folle di bambini e personale scolastico.
Da quel momento il professor Tutino ha detto basta, tutti potevano comportarsi come il signor Draghi e il signor Zaia.
Oggi il professore, referente del sindacato Fisi, scrive una lettera aperta al ministro, che qui riportiamo.
LETTERA APERTA A CHI OCCUPA IL MINISTERO DELL’ISTRUZIONE
da parte di un docente sindacalista.
Signor ministro, io la accuso di usare il ricatto e la paura come strumento di un potere illegittimo.
Contro le leggi ordinarie e costituzionali, contro le convenzioni internazionali, contro i diritti umani, lei,signor ministro, ha imposto alla comunità scolastica un trattamento farmacologico sperimentale. Anche ai bambini. Ripeto, anche ai bambini, e questo, signor ministro, è un crimine.
Lei ha imposto un trattamento inutile e pericoloso, che grazie alle ricerche scientifiche internazionali sta ora rivelando i suoi danni.
Lei, signor ministro, ha ricattato questa comunità con l’odio di ricino della propaganda, con la minaccia della miseria e della morte sociale.
Questo, signor ministro, è un crimine.
Quando i primi tribunali iniziavano a dare ragione ai dissidenti politici, lei signor ministro ha dovuto reintegrarli nella vita sociale e lavorativa, ma ha continuato a perseguitarli, umiliandoli sul lavoro e definendoli un cattivo esempio.
Lei, signor ministro, in questo modo addita i dissidenti politici all’odio e alla vendetta del popolo.
Sempre lei, signor ministro, continua a imporre a questa comunità di indossare una maschera inutile e dannosa.
Questa mordacchia sta danneggiando la loro salute fisica e psichica, e lei stesso, nelle sue dichiarazioni pubbliche, conferma che lo scopo non è sanitario ma “educativo”.
Questo, signor ministro, è un abuso e un crimine, finalizzato a addestrare la gioventù all’obbedienza.
È per tali ragioni che da sindacalista, da uomo, da cittadino, da padre e da figlio, da italiano e da essere dotato di coscienza, continuo a disobbedire ai suoi ordini illegittimi, perché essi sono contrari al diritto, alla scienza, alla coscienza.
A scuola non indosso più questa mordacchia, e sappia che gran parte della popolazione scolastica, pur nascondendosi, fa lo stesso.
Signor ministro, il vostro regime talebano, fondato su paura, obbedienza, cancellazione delle identità, dei volti, dei sorrisi, è un crimine.
Signor ministro, di fronte a questi crimini la disobbedienza non è più un diritto, bensì un dovere di ciascun uomo e di ciascun docente.
Se lei è un uomo, signor ministro, se lei è un docente, disubbidisca a se stesso, smetta di compiere crimini contro la scuola e contro i bambini.
Professor Davide Tutino
Sindacato Fisi
Resistenza Radicale
Comitato di Liberazione Nazionale
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