Faccio l’ ambulante e l’altro giorno, mentre stavo preparando il mio banco, è passato un gruppo di quattro ragazzini. Ben divisi perché erano due maschi e due femmine.

Non so da dove partiva il loro dire ma ho capito nitidamente questa frase “quel vecchio di merda mi ha…” i puntini sono la fine della frase che non ho capito. Ah dimenticavo il gruppetto avrà avuto 13 massimo 14 anni.
Questa frase mi ha fatto riflettere e mi sono chiesto tra me e me: chi ha detto “Vecchio di merda”  eccetera eccetera è di merda perché è vecchio o perché (purtroppo) non ho sentito il resto della frase, è per quello che avrebbe commesso? Faccio una considerazione.
Se uno definisce vecchio una persona anziana è un’affermazione giusta? corretta? oppure offensiva? Se poi lo unisci all’aggettivo merda é normale pensare il significato dispregiativo data da questa affermazione “Vecchio di merda” aldilà di quello che avrebbe commesso di così scandaloso sulla strada del gruppo percorsa.  Se così è bisogna soffermarsi al perché, secondo queste nuove generazioni, l’essere vecchio è uno status da disprezzare. Non è Peregrino pensare così!!! . Ho altri sentori su come i ragazzini e ragazzine giudicano il mondo dei grandi, non solo dei vecchi, ma in prevalenza dei vecchi sicuramente. Sono giudizi inderogabili, condivisi da tutti o quasi i 13 anni di oggi e questa cosa è molto preoccupante. I ragazzini partono, a parere mio, dalle colpe. Sì! Ogni tredicenne ha già dentro di sé una serie di colpe, di cose che lei o lui non riesce a raggiungere e sa già, secondo lei o lui, che non riuscirà a raggiungerle e allora? A chi dare la colpa? Agli altri in questo caso ai vecchi. Dove noi vecchi e meno vecchi abbiamo sbagliato ad educare i nostri figli?  Fino a poco tempo fa i vecchi erano i nonni e guai a togliere i nonni ai nipoti. I nipoti con i nonni era sempre una festa, una giusta festa. Io un grande colpevole ce l’ho ed è la televisione ma ora di più Internet, i video di Internet.
Sappiamo tutti che i bambini sono delle spugne ed assimilano tutto ciò che gli viene proposto. E mentre una volta c’era coscienza su cosa proporre  in TV ai bambini e agli adolescenti ora c’è molta incoscienza. Ci sono programmi spazzatura che servono solo a condizionare e plagiare le nuove generazioni facendogli capire che i traguardi da raggiungere che loro propongono con i loro programmi sono cosa giusta. Sono obiettivi e traguardi difficilmente raggiungibili e presto, nel crescere, diventano frustrazioni. Arrivare primi è l’obiettivo che noi società delle comunicazioni impone, in maniera subdola, ai bambini e agli adulti recenti. Ed ecco fin da subito le frustrazioni, le delusioni da quattordicenne che non riesce essere il primo a scuola, il primo nello sport, il primo nella musica, eccetera eccetera e con  la frustrazione nasce la rabbia.  La rabbia che si sfoga contro i grandi, gli adulti, i vecchi. Il mondo degli adulti o meglio il mondo che gli adulti hanno accettato per far crescere i loro figli, loro nipoti. Un mondo sbagliato sicuramente. Questi giovani non hanno tutti torti la colpa è tutta nostra, delle generazione precedenti. . Perché queste generazioni avevo più il pensiero di fare soldi, farsi una posizione:  lavorare e lavorare pensare solo a lavorare,  nessuno aveva il tempo di pensare ai proprio figli  che per questo stavano ore e ore davanti alla TV che li avrebbe “depressi” per tutta la loro giovinezza.

 

il mercato è il mio vizio più bello 👇😉