C’è ancora domani. Sono uscita dalla sala con l’angoscia ed anche con un po’ di rabbia. Il film è bello lo si guarda bene e lo si segue bene. La scelta del bianco e nero è indubbiamente azzeccata rende ancora di più l’idea del periodo in cui è ambientato. Gli attori hanno il ruolo che gli calza a pennello, una Cortellesi espressiva, un Mastandrea calato proprio nella parte del marito despota e con un trucco perfetto che ha stento riconosci l’attore. Ma dopo aver visto questo film nella mia testa mi ronzano in continuazione delle domande, domande importanti che vorrebbero risposte importanti. Come abbiamo fatto a perderci in questi 75 anni ? Eppure i presupposti erano buoni. Oggi ci ritroviamo a dover fare i conti con una politica, uomini politici, che ci hanno svenduto dandoci in mano alle banche, alle lobby, alle multinazionali che ci hanno portato via la nostra sovranità monetaria e di conseguenza la nostra economia locale basata sulle piccole attività e l’artigianato. Questo ha creato un impoverimento a catena che ha tolto di conseguenza soldi alla sanità, alle pensioni, a tutto il circuito sociale che tiene in piedi una nazione. Abbiamo così tolto il futuro ai nostri giovani che non hanno lavoro e se lo hanno si ritrovano con stipendi inadeguati alle spese che devono affrontare per poter farsi una famiglia. Ecco cosa c’è di diverso oggi da ieri, 75 anni fa si pensava al futuro per dare un domani ai nostri figli, oggi noi al domani non ci pensiamo, Perché ? Quindi la mia domanda è : C’è ancora domani?