Nella nostra cultura ci hanno sempre insegnato che a Natale bisogna essere più buoni. Ma più buoni cosa vuol dire? Preparare il calendario dell’avvento ai nostri bambini per fargli così essere più gioiosi nell’attesa di Babbo Natale? Dove sanno che quel giorno, forse, gli arriverà quel regalo tanto desiderato?
Ma più buoni cosa vuol dire? Preparare l’albero ed il presepe perché è nostra tradizione farlo?
Ma più buoni cosa vuol dire? Fare mangiate con tanto di cappelletti, lasagne ed ogni ben di Dio sulle nostre tavole per le feste?
Ma in realtà più buoni cosa vuol dire? Io credo che questa sopradescritta sia l’ipocrisia dei popoli. Dove essere più buoni è diventato non un sentirsi più buoni, ma un rituale che tu confezioni e ti fa sentire più buono e di conseguenza sei soddisfatto e non ti poni il problema che essere più buoni in realtà non è quello, ma ben altro. Essere più buoni non può farti essere egoista e pensare che tu abbia più diritto di vivere ed avere di più di un altro essere umano.
Perché nella vita c’è anche una condizione importante da valutare: la nascita. Quando si nasce, mettiamola così, per me si è tutti in fila ed in base a chi tocca in quel momento si può nascere in Italia o magari in Palestina, dove ora migliaia di bambini per colpa di una guerra, che anche il nostro governo appoggia con le sue armi, muoiono o restano orfani sotto queste bombe. Ti sei mai chiesto che forse quel bambino o genitore di quel bambino per un secondo in più in fila prima di nascere potevi essere tu? potevi nascere in Africa dove oggi ancora, nel 2024, si muore di fame. Mentre noi di fame non moriamo perché abbiamo supermercati ad ogni rotonda e sprechiamo e buttiamo via cibo. Forse un secondo in più e saresti stato un africano invece di un italiano felice di aspettare il regalo tanto desiderato per Natale. Ora il concetto di essere più buono è ampio e forse noi non ci poniamo il problema perché per noi essere un po’ più buoni a Natale vuol dire spendere due soldi in più per le feste e di regali. Stare in compagnia con, magari parenti e amici, che non vediamo da un po’. Ma essere più buono non può essere un momento, deve essere una condizione. Una condizione per la quale, noi ragionando, indirizziamo nelle scelte di vita quotidiana. Ragionando dobbiamo capire che non dobbiamo o non possiamo avercela, o combattere, con chi è stato più sfortunato di noi, perché potevamo noi essere quello sfortunato. Ecco che allora, il concetto di essere più buoni non sarà più un concetto ma un’evoluzione della nostra specie!
Sì, perché l’essere umano in qualche modo ricade sempre nei suoi errori, guerre e supremazia verso il suo simile. Perché si pensa che si abbia più diritto di un altro essere umano di vivere… e allora che sia un buon Natale per tutti. Ma che sia un buon Natale senza ipocrisia, ma con tanto tanto amore.