Nell’assemblea nazionale dei quadri dirigenti FIVA (Confcommercio) svolta a Milano questo mese di maggio sono state fatte delle affermazioni sui risultati ottenuti da FIVA per i mercati ambulanti che offendono la capacità intellettive degli ambulanti. Il primo grande risultato ottenuto da FIVA, secondo il presidente FIVA Errico , è quello che agli ambulanti vengano assegnate concessioni di posteggio della durata di 10 anni con procedure ad evidenza pubblica (Bolkestein) e così pensano di dare sicurezza agli ambulanti che per questo periodo (10 anni ripeto) nessuno gli porterà via il proprio posto di lavoro. Ma, porca miseria, noi ambulanti avevamo il rinnovo automatico e sapevamo di poter fare gli ambulanti fino che noi volevamo. Questa, caro Errico e cara FIVA, è una sconfitta non potete vendercela come una vittoria.
Forse è la vittoria di FIVA e ANVA (Confesercenti) che loro sì, hanno sempre voluto la Bolkestein, per ottenere la privatizzazione dei mercati ambulanti. Gli spazi mercatali che verranno gestiti in maniera “privatistica” dove gli ambulanti verranno scelti attraverso regole che già adesso si possono immaginare. Una di queste regole Errico la fa capire nell’intervento fatto in questa assemblea ed è quando dice che è una volta data garanzia di concessione per 10 anni gli ambulanti potranno investire, con più tranquillità, nella propria attività; e lui suggerisce un cambio di mezzi per rendere più ecologico e meno inquinante il nostro lavoro. Questo mi fa pensare che in un ipotetico mercato gestito dai privati possono esserci regole come queste: se hai il furgone nuovo tieni più punti nella graduatoria, oppure se hai uno o più commesse hai più punti di chi non ne ha, oppure se hai un diploma di scuola superiore hai più punti in graduatoria ecc ecc…
Una considerazione: ritorniamo ai 10 anni di concessione ottenuti grazie a FIVA Confcommercio e ANVA Confesercenti nonostante la Bolkestein prevedesse bandi liberi senza dare vantaggi ai titolari uscenti cosa possiamo pensare? Allora si può trasgredire all’Europa? Certo quando i voleri dell’Europa sono i voleri di: FIVA e ANVA.
Infatti pensateci bene se FIVA ed ANVA fossero state contrarie alla direttiva Bolketsein avrebbero potuto organizzare una protesta finalizzata a non farci fare i bandi a noi ambulanti. Mi spiego meglio, se noi 166.000 ambulanti non avessimo fatto o non facessimo i bandi, tutti perderemo il posto e allora a questo punto chi sarebbe andato a fare il mercato al posto nostro? gli Svizzeri? i Polacchi? I Tedeschi? Ecc ecc…No! nessuno avrebbe perso il proprio posto e riavremmo ottenuto le nostre licenze con concessione a rinnovo automatico. Diciamolo a FIVA e ANVA che non siamo fessi noi ambulanti. A noi ambulanti ci conviene rimanere sotto una gestione delle amministrazioni comunali e non sotto una gestione dei privati che attraverso regole che loro applicheranno potranno decidere chi prendere a lavorare e chi no e soprattutto a chi dare posti migliori. Non è questo il futuro del mercato ambulante il mercato ambulante si è sempre auto regolamentato, invece con le regole della privatizzazione del mercato sarà la morte del mercato stesso. Proprio per questa politica voluta da FIVA e ANVA e appoggiata dalle amministrazioni comunali. Ho un pensiero preoccupato verso quelle giovani (poche purtroppo) generazioni che hanno intrapreso il lavoro di ambulante. Sicuramente sono le più influenzate e condizionate gli viene raccontato che se il mercato venisse cambiato come loro (FIVA e ANVA) vogliono fare, si lavorerebbe di più. Ma chi l’ha detto? Dove è scritto?
Di certezze ne abbiamo a Cesena ma solo fallimentari. Vedi la “distruzione” del mercato coperto per farci vari salotti al suo posto, con il risultato di vedere fallite molte attività che erano state convinte che sarebbe stato un successo. Ora i fautori del salotto per recuperare i soldi investiti hanno affittato la gran parte degli spazi alla Conad. Conad? Multinazionali! Se la piazza del popolo ha perso importanza è anche per la scelta di togliere l’attrazione e il servizio del mercato coperto anni fa e per la scelta di togliere gli ambulanti dalla piazza per darla ai bar, ristoranti e simili. Allora giovani ragionate e cercate di capire che se non si lavora è per una crisi ormai assodata e generalizzata non è per colpa del mercato così com’è. Ora mi vorrei rivolger e ai colleghi più datati.
Sono un ambulante da cinquant’anni e di periodi di crisi ne ho passati. Ma non abbiamo mai pensato che la soluzione fosse l’idea che il mercato debba rimpicciolirsi ed essere gestito da “privati”. Non è possibile pensare che mentre i grandi magazzini cercano sempre più di ampliarsi, perché nella quantità di merce esposta che ottieni maggiore clientela, noi ambulanti pensiamo di fare mercati con 40 50 banchi. Non viene più gente. Anzi non gli viene neanche il pensiero di partire da casa per vedere un mercato che si gira in mezz’ora. cosa fare? Dobbiamo stare tutti e ribadisco tutti uniti e cercare soluzioni per invogliare la gente a venire al mercato.
L’equazione meno banchi più lavori non è matematico.
Solo uniti negli intenti possiamo riqualificare il nostro lavoro e quindi il mercato cittadino. Punto importante è che per ottenere una riqualificazione servono unione di intenti, di progettazione, partecipazione e coinvolgimento da parte di tutti noi ambulanti è cercare di avere idee, persone che guardino al futuro del mercato, in modo diverso da quello attuale. Sono trent’anni che abbiamo le stesse persone che prendono decisioni per il nostro futuro lavorativo e per il mercato. Ormai siamo abituati a prendere per giusto tutto quello che dicono invece è tutto sbagliato. Molti di loro sono stipendiati o hanno dei benefit, d’altronde lavorano fanno i sindacalisti. Ma la loro paga o rimborso spese o promessa di futuro ingaggio non viene dal pagamento delle tessere, dagli associati perché ormai non ne hanno più o se li hanno non sono più tessere di ambulanti ma di altra categoria ma allora mi chiedo perché dovrebbero fare gli interessi degli ambulanti e tutelare il mercato storico? Ci vuole un cambiamento di persone alla guida dei sindacati per cambiare quella visione ormai, fallita e cioè che basta fare salotti per rendere tutto funzionale e dove tutti lavorano.
Per ultimo vorrei chiedere al Pd come concilia il proprio pensiero, giusto a parere mio, di salvare quelle povere anime che arrivano sul barcone e poi appoggiare l’obbiettivo di Confesercenti e Confcommercio di eliminare posti mercato. Chi saranno gli ambulanti prescelti e quelli eliminati? Si può immaginare: gli ambulanti extracomunitari quelli magari venuti con i barconi….. E per ultimo la nostra costituzione parla chiaro il lavoro è un diritto in questo caso diventerebbe un privilegio.