La fiera dei becchi era talmente grande e rinomata che non solo i venditori venivano da lontano con le proprie specialità…cannoli siciliani, frutta candita e dolcetti di marzapane dalle forme più svariate ed inimmaginabili, olii pugliesi,toscani e romagnoli e poi ancora formaggi sardi, c’era proprio uno stand gastronomico adibito per le specialità italiane, le olive, il parmigiano, il formaggio di fossa, il miele, la frutta secca e le corone de i peperoncini appesi si alternavano alle treccie di aglio, pistacchi e bristoline, castagne e carrube, pane e taralli pugliesi, porchetta e salsiccia secca , stoccafisso con patate ed anche qualche cinghiale imbalsamato a rappresentare i suoi buonissimi ricavati.
La fiera era talmente importante e rinomata che venivano a visitarla anche da lontano, da altre regioni ed oltralpe ogni anno c’era il pienone. Se volevi vedere qualcosa allora ci si alzava presto e si andava con la zia e la mamma alle 7 del mattino e poi nel pomeriggio, dopo aver studiato tutto, con le amiche fra le bancarelle che proponevano bellissime novità e alle giostre per vedere i ragazzini???
Poi tornavi a casa con un bel paio di scarpe nuove o un bel maglione, era come fosse già Natale
C’è ne di scrivere un libro….poi c’era l’arrotino e l’omino che intrecciava i cesti di giunco, in piazza c’era la mostra delle auto ed era attrazione per il pubblico maschile……La Fiera di San Martino questi sono i miei ricordi Francesca”
La Fiera di San Martino: Il ricordo di Francesca
Come ben sappiamo tutti, la scorsa settimana doveva esserci la tradizionale fiera di San Martino a Santarcangelo di Romagna…..Oggi la vogliamo ricordare anche attraverso questa bellissima lettere che ci é arrivata da Francesca. Quando lo letta mi ha subito fatto sentire il sapore, l’odore e l’aria di San Martino … ecco la lettera di Francesca ?❤️?
“Bella la fiera di San Martino..?….ce l”ho nel DNA ?già dalle settimane precedenti e primi di novembre montavano le giostre….si andava a trovare i parenti defunti al cimitero a Poggio Berni e poi noi ragazzini volevamo andare sulle giostre.
Mio nonno già faceva le scorte di torrone che a malapena arrivava a Natale…doveva nasconderlo.
Il profumo delle castagne sulle teglie e il profumo dolce della cagnina già ti scaldava l’aria e l’anima in quelle giornate di sole ma anche qualche giornata di pioggia e nebbia che ti entrava nelle ossa.
Mi piaceva tenere le castagne bollenti fra le mani dentro le tasche del cappotto.
La folla era così tanta che quando entravi nella ressa non sapevi quando uscivi e riuscivi a procedere solo a spintoni???.
Il profumo dello zucchero filato e del croccante si mescolava con le spezie del vino brulè ,quando uscivi dal serpentone di gente eri ubriaco anche se non avevi bevuto.Ti divertiti solamente ad ascoltare le stupidaggini che urlavano i venditori con il microfono acceso mentre rompevano per terra i piatti o qualche indumento militare…era festa,colori,profumi,luci,fuochi,le novità Natalizie sulle bancarelle,ed anche tantissime idee regalo ad un mese prima delle feste.C’era chi comprava le castagne,chi le olive,chi gli stivali ed anche qualche capo di abbigliamento.Noi giovani risparmiavamo per poter spendere alla Fiera perché era una Fiera grossa e non potevamo mancare all’appuntamento annuale di San Martino.
Naturalmente non tutti avevano il coraggio di passare sotto le corna.
Il bestiame ormai sono anni che non viene più messo in mostra, i buoi cornuti sono stati sostituiti dai trattori e da tanti utensili tecnologicie curiosità moderne. Le uniche corna rimangono quelle che dondolano sotto l’arco della piazza…e per quest’anno il tepore di quell’aria speziata ce la portiamo nel cuore e nei ricordi❤️
Il rumore delle casse di legno che si aprivano e sbattevano nel chiudersi rimbombava nelle vie, qualche palloncino volava altri scoppiavano e i bambini piangevano. I coltelli grossi che colpivano i torroni di tutti i gusti, con cioccolato e e frutta secca per ottenere dei bei pezzetti da incartare.
C’era chi sbucciava i mandarini, qualche marito spazientito che si innervosiva, mentre la moglie sfilava come una modella in minigonna e pelliccia con i tacchi a spillo. Quando tornavi a casa il cappotto aveva un gran odore di purpurry dolce e speziato, affumicato anche dal fumo dei camini e della carbonella.non si può dimenticare di certo