Il primo Salotto di Alma è stato inaugurato in “presenza”, nel rispetto delle misure cautelative, in uno stabilimento balneare di Cesenatico, Cala Romeo, che ha colto con noi il messaggio di promozionare gli spazi dedicati al turismo, il settore tra i più colpiti dalla pandemia con la quale ci troviamo ancora in questa fase a convivere.

Il tema della scuola è stato affrontato con il racconto di esperienze, stati d’animo e riflessioni sul recente passato, seguito da un timido sguardo al futuro dagli ospiti che generosamente hanno espresso i rispettivi pareri soprattutto sulle difficoltà incontrate nella nota didattica a distanza, sulle mancate relazioni nel periodo di quarantena trascorso nelle case,  e sui timori del prossimo inizio d’anno scolastico, poiché questo che chiuderà, tranne che per i maturandi, il 6 di giugno è stato un anno scolastico anomalo, ma ha anche forse aperto nuovi scenari, saperi tecnologici prima sconosciuti;  se crisi (termine che deriva dal greco antico) significa scelta, bene, di scelte ne abbiamo dovute fare, seppur fermi con il corpo, abbiamo operato scelte di ritmi nuovi e  tempi reinventati per mantenere un equilibrio che a volte sembrava vacillare. Le voci a confronto sul tema della didattica a distanza hanno contribuito a farci conoscere innanzitutto l’impatto della chiusura quel lunedì nero del 24 febbraio, il percorso del trimestre, e,  per concludere,  le aspettative della ripresa a settembre,  ancora oggetto di dibattito in aula, non scolastica ma parlamentare.

Grazie a

Donatella Paganelli, insegnante e responsabile del sostegno presso la scuola secondaria di I° Dante Arfelli;

Chiara Colucci, mamma di Alice Marcante, alunna della quarta classe, scuola primaria Ada Negri (che ha espresso il suo pensiero con freschezza e determinazione), Chiara è anche insegnante di lingua spagnola e autrice e creatrice di giochi didattici;

Filippo Teodorani, studente dell’Istituto superiore-scienze applicate Marie Curie di Savignano sul Rubicone, maturando che i prossimi giorni dovrà affrontare un esame che mai avrebbe immaginato in questi termini,

Sabina Magalotti per lo spazio dedicato nel suo sito e il lavoro di video ripresa piuttosto complesso per via dei rumori di sottofondo propri di uno spazio vissuto.

  • Siamo tutti “cigni neri” della nostra realtà. Mai come ora la teoria resa celebre da Nassim Nicholas Taleb, filosofo, saggista e matematico libanese,  esperto della teoria dell’improbabilità,  è attuale. Il cigno nero rappresenta l’improbabile che governa la nostra vita, e questa metafora che descrive un evento non previsto e di grande impatto la stiamo vivendo.
  • Buona visione del video e…al prossimo appuntamento!
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