Partiamo da questo dato di fatto: gli operatori su aree pubbliche sono diminuiti negli ultimi 10 anni di 20.000 unità.
È un declino inarrestabile dovuto principalmente al poco impegno delle associazioni di categoria Confesercenti e Confcommercio che non hanno tutelato il lavoro dei loro tesserati: ambulanti e negozianti. Le associazioni di categoria hanno raggiunto in questi ultimi venti anni un potere politico superiore al singolo partito in quanto collaborano con tutte le amministrazioni di vario genere politico. Amministrazioni di destra e di sinistra non faceva e non fa differenza, le associazioni di categoria hanno influenzato le scelte politiche sulle Città. Quindi, andando contro gli interessi dei propri iscritti, hanno “condiviso aperture di grandi ipermercati” con una loro partecipazione più o meno evidente. Hanno potuto accettare questo e cioè perdere tesserati per le conseguenti chiusure di negozi e consegne delle licenze ambulanti ai comuni perché, nel frattempo si sono organizzati a dare servizi anche ad altre categorie: da solamente tesserare piccoli commercianti sono passati a tesserare i titolari di bar, ristoranti, alberghi, hotel, campeggi, pub, paninerie, hamburgherie e quant’altro. Creando, a parer mio, un conflitto di interesse palese. Faccio un esempio se un titolare di un bar non vuole più una bancarella davanti al suo bar, che c’è sempre stata, I’ associazione di categoria che ha tesserati sia l’ambulante che il barista, chi andrà a tutelare dei due? Questo è solo un esempio per far capire perché le associazioni di categoria si sono potute permettere di perdere decine di migliaia di piccole partite iva tesserati con le stesse. Ed è uno dei motivi per il quale non hanno tutelato il piccolo commercio; ma ce ne sono altri. Un altro motivo è, secondo me, il vantaggio nel dare il proprio consenso ad aperture illimitate di medi e grossi centri commerciali. Qui, bisognerebbe essere un giornalista di Report, per poter indagare su quanto hanno partecipato le stesse associazioni di categoria e con quali vantaggi. Con un esempio di un fatto realmente accaduto, faccio capire il perché: qualche anno fa al mercato che frequentavo, le associazioni Confesercenti ANVA e Confcommercio FIVA hanno distribuito dei buoni a tutti gli ambulanti. In questo buono, che tu dovevi dare alla tua clientela, c’erano 5 euro di sconto su una spesa di 20 euro da fare in un centro commerciale vicino.
Ma a questo punto, uno può dire: ma allora i mercati sono destinati a scomparire? Si! Almeno nella forma e nei modi finora visti. Penso che nel progetto ci sia la volontà di usufruire lo spazio pubblico dei mercati in altro modo. E questo può avvenire perché la direttiva Bolkestein permette che le amministrazioni diano in concessione questi spazi, e saranno le stesse associazioni di categorie ad appropriarsene vincendo i bandi comunali, magari sotto un altro nome con la tecnica delle scatole cinesi. Tanto sono culo e camicia. Poi in queste piazze il privato, non più il pubblico (I’ amministrazione), potrà fare quello che vuole: invitare chi vuole, fare pagare quello che vuole, stabilire cosa puoi o non puoi vendere, come ti devi presentare al posto di lavoro, per esempio con dei furgoni elettrici piuttosto che a diesel e tutto quello che secondo loro è obbligatorio. I bandi Bolkestein a questo sono serviti alle associazioni per far si che diventino loro i padroni dei piccoli imprenditori ambulanti. A questo punto non ci sarà più la Costituzione che ci protegge, che ci tutela. Poi magari alcuni di questi spazi verranno subappaltati dalle stesse associazioni di categoria, alle multinazionali alimentari e a quelle non alimentari.
Ecco perché la politica e le associazioni di categoria non trovano soluzioni per le piccole attività commerciali, ma si limitano a fare articoli dove propongono il problema e presentano anche dati su quante piccole attività chiudono in un anno. Le soluzioni per salvare le piccole attività commerciali non le possono “avere” perché il progetto è cambiato e loro sono troppo compromesse con le multinazionali per poterlo risolvere.
Ecco anche perché fanno articoli sui giornali che i mercati non funzionano, come il recente articolo uscito sul Resto del Carlino Cesena versione web. Il titolo in grande: “Il mercato di Cesena perde banchi: diminuiti gli ambulanti”.
Ma di chi è la colpa? Certamente la loro di chi se no; erano loro che erano designati nel dovere tutelare le piccole attività commerciali e difenderle dagli attacchi della concorrenza sleale delle multinazionali. Quindi se i mercati ed i negozi chiudono il fallimento è il loro! Gli stessi giornalisti che scrivono certi articoli dovrebbero approfondire e dar voce anche ai pareri contrari di quelli delle associazioni.
Quando ci sarà la transazione attraverso la Bolkestein, dove le piazze verranno date in mano alle multinazionali o alle stesse associazioni o chi per loro, sarà la soluzione! Ce la venderanno come la soluzione. E con questa loro soluzione gli ambulanti non saranno più padroni delle loro attività.
Anche quando nelle nostre città chiude un negozio dovremmo preoccuparci seriamente. Da anni la nostra economia è sotto attacco dalla politica, dai sindacati che obbediscono alle multinazionali. Ogni volta che una serranda si abbassa vuol dire aumento della desertificazione nelle nostre città che così diventano luogo ideale per la microcriminalità e la malavita. Le tasche della città si impoveriscono e nel nostro paese aumenterà la povertà. Le pensioni caleranno e l’età pensionabile aumenterà. Perché? Perché secondo voi? Se non c’è chi lavora non c’è chi paga i contributi e quindi la conseguenza è questa!
Quindi certamente dovremmo piangere tutti perché ci rimettiamo tutti quando le attività delle nostre città chiudono. La politica da anni non fa politiche per aiutare le piccole attività, anzi la pressione fiscale aumenta, i costi aumentano, la concorrenza è spietata e quindi tenere un’attività aperta è diventato difficile. La gente attirata dalla grossa distribuzione che si può permettere prezzi bassi cade nella tela del ragno e si butta nel fare le spese lì. Questo ha fatto sì che le piccole attività perdendo clientela hanno dovuto chiudere, i mercati si stanno rimpicciolendo e quindi anche gli italiani hanno dato il loro contributo a questo processo di impoverimento del nostro paese. Un cane che si è morso la coda e si morde la coda. Abbiamo un paese che per questo è sotto ricatto e che non ha la forza ed il coraggio di alzare la testa. Abbiamo politici al servizio delle multinazionali, lobby e banche e quando vengono eletti “comprano” il nostro voto promettendoci bonus per farci sopravvivere quando avremo per Costituzione diritti per vivere. E così allora dobbiamo rifare prima il popolo italiano e poi pretendere una politica seria che rispetti i valori della nostra Costituzione.
Ma per fare questo dobbiamo prendere coscienza che solo noi possiamo scegliere il nostro futuro alzando la testa e smettendo di credere a questa politica ed a questi sindacati che ci hanno comprato per un pugno di dollari…
Ecco consiglio la visione del mio discorso durante la commissione mercati ambulanti a Cesena.