Da Gioia Emilia Romagna, prima puntata. Siamo andati a trovare il professor Ennio Ferretti e la professoressa, artista Anna Maria Nanni.
In questa prima parte Anna Maria Nanni ci spiega la sua nuova tecnica di pittura.
Ennio Ferretti ci presenta il suo ultimo libro “Diario di un Maestro di montagna”
Oggi siamo a casa di Ferretti Nanni sono due professori molto noti a Cesenatico, rispettivamente Ennio Ferretti insegnante di francese ma che avrà poi qualcosa da raccontarci rispetto a un libro, un diario della sua esperienza di maestro di montagna e Anna Maria Nanni insegnante di educazione artistica molto conosciuta e come dicono i suoi alunni professoressa indimenticabile. Una sera davanti ai suoi quadri nel vicolo della Torre a Cesenatico, dove esponevano i pittori locali, Marino Moretti gli dice “Lei è la più moderna”. Infatti con lei parleremo del futuro, dei suoi lavori di che cosa ha in mente.
Anna Maria Nanni un artista, quadri, mosaici, sculture, disegni, acquarelli ha saputo rendere speciale ogni tecnica. Scrive nel suo libro “I Colori della vita” un libro dove Anna Maria Nanni ha voluto raccogliere e raccontare le sue opere “Per me il dipingere è come una malattia; e che non ho sempre il coraggio, ma poi mi riprendo e spero di vivere fino all’ultimo con il pennello in mano”.
Ennio Ferretti “DIARIO DI UN MAESTRO DI MONTAGNA “ . Il 1 ottobre 1959 è una data importante per i bambini di Bucchio un paesino sotto il Comune di Civitella, perché inizia la scuola e deve arrivare il maestro, il maestro Ennio Ferretti. A 23 anni vince il concorso magistrale fatto dal comune di Forlì e tra i vari comuni la sua scelta è andata a Bucchio perché distante da Cesenatico solo 50 km. Ospite a Casa della famiglia Valdifiori.
BUONA VISIONE ?
Questo sotto il link della seconda puntata ??
https://gioiaemiliaromagna.it/cesenatico-seconda-puntata-a-casa-ferretti-nanni-tra-racconti-e-storia/
LE MIE CONSIDERAZIONI SUL LIBRO “DIARIO DI UN MAESTRO DI MONTAGNA “
UN VERO E PROPRIO VIAGGIO NEL TEMPO
UN TEMPO NEANCHE POI TANTO LONTANO 60 ANNI NON SONO MOLTI, PERO’ CONFRONTANDOLI CON I GIORNI DI OGGI MI SEMBRA PASSATA UN ETERENITA’.
LA CALMA LA TRANQUILLITA’ CHE SI SENTE IN QUESTO LIBRO NEL RACCONTARE LA VITA GIORNO PER GIORNO, NELL’APPREZZARE LE PIU’ SEMPLICI REALTA’ DELLA VITA QUOTIDIANA CHE SIA UN CANE O UN SEMPLICE MERLO, OPPURE UN LETTO CON UN SOFFITTO DI CARTA CHE COMUNQUE AL RIPARO DA TUTTO TI SENTIVI COMUNQUE SICURO.
LA GENTE STAVA INSIEME SI APPREZZAVA E SI ACCETTAVA L’UNA CON L’ALTRA SENZA NESSUN TIPO DI DISCIMINAZIONE o PREGIUDIZIO
LA DOLCEZZA DI QUESTO PROFESSORE, ENNIO, NEL CURARE I PROPRI ALUNNI COME SE FOSSERO FIGLI SUOI.
LEGGO QUESTO DOLCE PEZZO PRESO DAL RACCONTO DEL LIBRO CHE SI INTITOLA TRISTANO
“Tristano questo è il nome che imposi a un merlo che mi portava scuola Marisa, una scolaretta timida timida che abitava piuttosto lontano e che spesso, specie con cattivo tempo, arrivato in classe con un po’ di ritardo. Non era dunque, la sua, negligenza, ma piuttosto una questione di forza maggiore. Ricordo che una volta arrivò a scuola con gli stivali leggermente pieni d’acqua. Le tolsi Stivali calzini accomodandoli alla meglio accanto alla Becchi che in quel momento funzionava a pieno ritmo e spandeva un piacevole calore . Ho ancora in mente il suo sguardo pieno di tenera gratitudine .”
LA SEMPLICITA’ DI UNA VITA PIENA DI SENTIMENTI, AMICIZIE, CONDIVISIONI ANCHE SE PUR SI AVEVA POCO DA DIVIDERSI LO SI DIVIDEVA CON UNA VERA UMILTA’ E VOGLIA DI STARE INSIEME.
LEGGENDO QUESTO LIBRO IO MI CHIEDO CHE COSA ABBIAMO SBAGLIATO IN QUESTI 60 ANNI?
OGGI PRONTI A SCAGLIARSI GLI UNI CONTRO GLI ALTRI ANCHE PER DELLE SEMPLICI FUTILITA’.
DOPO AVERE PASSATO LA GUERRA QUI LE PERSONE CERCAVANO DI CAMBIARE, ED OLTRE A VOLER CAMBIARE LA GRANDE POVERTA’ CHE C ‘ERA SI CERCAVA IL CONTATTO UMANO, PERCHE’ SOLO CON IL CONTATTO UMANO NON SI RICADE IN CERTE ATROCITA’ CHE SI ERANO APPENA PASSATE.
MA NOI NON POTREMMO MAI CAPIRE QUESTE COSE SE QUALCUNO IN QUALCHE MODO NON CE LE RACCONTA E CI FA’ CAPIRE CHE UN TEMPO NON MOLTO LONTANO PER STARE INSIEME, RACCONTARSI ASCOLTARE, GIOCARE A CARTE E SENTIRE QUEL CALORE UMANO DI AMICIZIA E CONDIVISIONE ERI DISPOSTO ANCHE CAMMINARE TRE QUARTI D’ORA NEL BUIO DELLA NOTTE.