Anche noi cittadini dobbiamo assumerci le nostre responsabilità della società che abbiamo in questo momento. Una società dove il futuro non è limpido per noi adulti e ancor peggio è quello che aspetterà ai nostri figli se continuiamo in questa direzione. Non c’è lavoro e quello che c’è è solo al servizio di multinazionali e sottopagato. Non abbiamo una sanità pubblica che funzioni. La sanità pubblica: una macchina che nel corso degli anni si è stata smantellata. Siamo sotto organico di medici, infermieri, macchinari, posti letto e ospedali, quindi questo vuol dire anche non riuscire a salvare vite umane che magari con un intervento tempestivo si sarebbe potuto fare. Ci siamo troppe volte girati dall’altra parte in questi 30 anni mentre chiudevano piccoli negozi di vicinato, fabbriche italiane che davano lavoro a milioni di operai e quindi sostentamento alle loro famiglie. Operai con la O maiuscola perché grazie alle loro lotte erano riusciti ad ottenere stipendi adeguati e diritti. Quindi se uno sceglieva la vita da operaio poteva vivere degnamente dando un futuro ai propri figli ed una casa alla propria famiglia. Tutto questo è potuto succedere perché dopo la seconda guerra mondiale, debellato il nazismo ed il fascismo, si è potuto creare uno “Stato” attraverso una classe politica seria, degno di essere chiamato “Stato”. Ogni cittadino partecipava alla vita pubblica, andava volentieri a votare proprio perché la società di allora permetteva di vivere degnamente, ognuno con il suo ingegno, la sua creatività e la sua voglia di lavorare. Questo Stato sociale non creava invidia, non creava razzismo, non creava odio. Quell’odio che l’essere umano è capace ad avere quando si ha una società con poche possibilità per tutti e con poco futuro per tutti.
Una società con le sue regole ma che queste regole erano a disposizioni di tutti.
Ora da 30 anni a questa parte la politica, che si è susseguita al governo, ha fatto il suo per disgregare il nostro stato sociale. Pian piano ha tolto i diritti a tutti, ma in maniera decrescente, perché anche lei, la politica, quando lavora da sotto non lavora da stupida. E noi cittadini man mano che ci toglievano i diritti ci giravamo dall’altra parte se non toccava a noi. E così la vita di tanti cittadini è continuata normalmente, mentre altri ogni anno perdevano il lavoro e si vedevano tolti il loro diritto al lavoro. Quindi pian piano la nostra filiera che rendeva il nostro “Stato” uno “Stato” per tutti si stava sgretolando: la gente perdeva lavoro e l’economia sprofondava sempre di più. Ma dai oggi dai domani siamo ormai arrivati al fondo del barile, si dice così, quando non ce n’è ormai più per nessuno? Mentre la classe politica pian piano ci ha tolto tutto noi ci siamo sempre girati dall’altra parte, visto appunto che non toccava a noi. Creando così nell’animo delle persone odio, invidia reciproca e nei nostri giovani grossi problemi perché se pensano ad un loro futuro non vedono oltre al giorno dopo. Forse qualcuno se ha un po’ più di fortuna, non lo posso chiamare ingegno la voglio proprio chiamare fortuna, riesce ad arrivare più in alto di altri. Magari con qualche conoscenza buona o spinta buona o soldi della famiglia che gli danno una mano ce la può fare. Un po’ come la canzone di Gianni Morandi” Uno su mille ce la fa”. Ma la nostra società doveva essere evoluta dopo la seconda guerra mondiale doveva essere il contrario di questa canzone e cioè: “Uno su mille non ce la fa”.
Questa società che noi abbiamo sempre accettato e mai contestato ha creato anche persone che non riescono a scindere i fatti che quotidianamente accadono e anche la stampa ci mette del suo per infondere odio gli uni con gli altri.
Oggi siamo tutti pronti a giustiziare il prossimo con le parole perché si pensa di avere più diritti di altri. Ciò non vuol dire che chi sbaglia non deve pagare, certo che deve pagare! Abbiamo una giustizia per questo: giudici, tribunali, avvocati. Se qualcuno commette un reato è giusto che affronti le conseguenze delle proprie azioni.
Delinquenza, malcontento, povertà sono le conseguenze di questa società che ormai non ha più futuro e se non sei ben saldo sulla tua sedia, perdere la testa è molto più facile proprio per questo. Soprattutto per i giovani che non vedendo un futuro sono quelli più deboli nel cadere in certe situazioni perché se sei disperato e non riesci a vedere un futuro, forse e dico forse, si fa presto a passare da ragazzo bravo a ragazzo teppista. Questo può succedere a chiunque anche a chi ha una famiglia coi soldi. I soldi non danno la felicità, sono le possibilità di realizzare i propri sogni anche con le proprie mani che dà futuro ed è quello che noi dovremmo permettere di raggiungere ai nostri figli: le possibilità non i soldi. I soldi li devono fare loro con le loro possibilità, le loro fatiche. Ma non fatiche sfruttate ma fatiche pagate con stipendi adeguati.
Come abbiamo detto sopra non potendo avere futuro la società si ammala di delinquenza, malcontento e di conseguenza diventa una società violenta anche nei giudizi.
Abbiamo poi la questione migranti che di certo non migliora le cose. Ma anche qui abbiamo affrontato il discorso in altri miei articoli, ma per chi non li ha letti li riscrivo volentieri. La domanda da porci non è dove li mettiamo ma perché vengono qua! Vengono qua, forse perché, scappano da guerra e fame. Adesso anche noi abbiamo meno possibilità in Italia, visto la crisi di lavoro che c’è, e quindi ci arrabbiamo quando un extracomunitario viene nel nostro paese a portarci via lavoro oppure siccome non ci sono ormai risorse di lavoro neppure per noi può diventare un delinquente e quindi un problema per la nostra società. Ma pensate all’odio che possono avere gli africani verso noi occidentali. Noi abbiamo un supermercato ad ogni rotonda e sprechiamo e buttiamo via cibo, in Africa ancora oggi ci sono bambini che muoiono di fame e per bere acqua o lavarsi devono fare km per andare a prenderla e pensare che ciò che ci divide è solo un pezzo mare. E pensare che l’Africa è un paese ricco di materie prime: a livello globale l’Africa ha il novantacinque per cento del cromo, il novanta per cento del platino, i due terzi delle riserve mondiali di cobalto, il trenta per cento del litio e del manganese, il venti per cento della grafite, oro, diamanti, rame, petrolio. Come fanno ad essere ancora un popolo alla fame mentre noi stiamo caldi nelle nostre casa abbiamo acqua corrente e cibo a volontà da sprecarlo?

Ecco che allora guardare da più lati il problema dovrebbe unirci non dividerci ed accanirci l’uno con l’altro.
Ma torniamo sopra alla nostra giustizia italiana. Non possiamo farci giustizia da soli. E qui molti capiranno dove voglio arrivare.
Ripeto non giustifico chi fa atti di delinquenza ma credo anche che le forze dell’ordine hanno un compito diverso di quello di fare giustizia al posto di un giudice. Perché se passa questo allora non abbiamo più bisogno di tribunali. Le forze dell’ordine sono chiamate e credo addestrate per arrestare i delinquenti ed in base alle situazioni graduare i comportamenti. Non credo che sia facile oggi come oggi neanche fare parte delle forze dell’ordine, proprio perché in questa società di malcontento ne devono vivere di situazioni brutte. Ma è proprio qui che loro devono essere più bravi e addestrati nel graduare i comportamenti.
Nel video che gira sui tg sull’inseguimento dei carabinieri dove è morto il giovane Ramy è scioccante sentire i loro commenti mentre facevano l’inseguimento di questi due ragazzi sul motorino. Ancora più grave il comportamento di due carabinieri che sono andati da un passate che aveva registrato la scena per cancellarla e quindi cancellare le prove di come si erano comportati. Qui ci sarà chi sta dalla parte dei carabinieri e chi sta dalla parte di Ramy, ma questo non è il punto il punto è che i carabinieri come le forze dell’ordine non sono chiamate a fare da giudice e giustizieri, quello è il compito dei tribunali e della legge.
Andiamo anche ai fatti di Verucchio, una realtà a me vicino a casa che ha sconvolto tutto un paese. Anche qui ci siamo messi tutti la toga da giudice ed abbiamo condannato a morte questo ragazzo Sitta di appena 23 anni che ha fatto un gesto veramente grave andare in giro con un coltello ed accoltellare 4 persone. Ma non posso neppure dare un encomio al capitano dei carabinieri che lo ha ucciso a colpi di pistola, facendo lui da giudice e giustiziere, d’altronde il ragazzo aveva solo un coltello quindi forse si poteva cercare di atterrarlo con un colpo meno mortale e poi far si che la giustizia facesse il suo compito di condannarlo per il suo reato. Ecco che qui un paese esalta il carabiniere che ha fatto giustizia per quei 4 persone accoltellate. Certamente per queste 4 persone è stato un trauma grosso che lo ricorderanno tutta la vita, ma non si può in nessun caso pensare che farsi giustizia da soli sia la soluzione. Perché odio attira odio e se vogliamo un futuro migliore per i nostri figli dobbiamo anche pensare che doveva essere la legge a fare giustizia per le persone accoltellate e non rendere eroe il capitano dei carabinieri. Con la sua esperienza e una pistola in mano era sempre in vantaggio contro un ragazzo con un coltello in mano. Quindi a mio parere questo capitano aveva il dovere renderlo innocuo senza ucciderlo per poi far sì che sia un giudice attraverso la legge a condannare il suo gesto.
Purtroppo quello che non riusciamo a capire è che siamo tutti vittime di questa società, che anche noi abbiamo concorso a creare tutte le volte che ci siamo girati dall’altra parte perché tanto non toccava a noi. Quindi le persone accoltellate, il ragazzo che ha accoltellato e lo stesso carabiniere sono tutti vittime della società di oggi perché anche il carabiniere ha scelto di sparare i 5 colpi per uccidere invece di provare a salvare un ragazzo che aveva deciso di fare un gesto così grave forse proprio con lo scopo di farsi ammazzare? Ancora abbiamo questo istinto di girarci dall’altra parte invece di fermarci un attimo a pensare di creare una società migliore per i nostri figli e anche per noi e con l’odio non si crea una società migliore. Se andiamo avanti così tutti diventiamo giudici e carnefici ed allora il far west e quando un uomo con la pistola incontra un uomo col fucile, quello con la pistola è un uomo morto.

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