A pensarci bene siamo rovinati. Quando una società non pensa più al futuro, siamo rovinati. A volte mi chiedo come possa la gente non provare a pensare ad un scenario futuro, forse anche più imminente di quello che ci si può pensare, e non fa niente per poterlo cambiare. Non ci vuole molto basterebbe anche solo iniziare ad indignarsi e renderlo visibile. Renderlo visibile anche con segnali tipo un lenzuolo sul balcone e un’immagine di copertina su ogni social disponibile. Questo proprio perché questo segnale sia visibile in ogni luogo sia reale che social. Poi se questi lenzuoli ed immagini di profilo li fa tutto un popolo forse il messaggio arriva a chi deve arrivare.
Ora direte ok hai fatto questa premessa ma per cosa? Ora ve lo spiego, il messaggio è forte ma è quello che si prospetta se noi non ci indigniamo fortemente.
Come ben sapete siamo in guerra, prima l’Ucraina e la Russia ora Israele e Palestina. Queste guerre vengono anche incentivate con il continuo invio armi da parte dell’Europa e anche da parte del nostro paese l’Italia. Le armi vanno inviate all’Ucraina e quindi ci siamo schierati come popolo, per colpa del governo, da una parte del conflitto. Ora in Ucraina dopo ormai due anni, anche se ricordiamo il conflitto interno tra Ucraina e Russia c’era già dal 2014, arruolano anche i malati cronici. Perché in questi due anni sono morti soldati ed ora servono soldati, questa è la conseguenza della guerra se si inviano armi qualcuno quelle armi le deve imbracciare e saranno i nostri uomini italiani ad imbracciarle, in un futuro non troppo lontano.
Dopo il progetto di legge che il governo Ucraino ha presentato in Parlamento il giorno di Natale e che rivede le regole del reclutamento di soldati imposto e disciplinato mediante una legge o un provvedimento straordinario. L’ età della chiamata si abbassata a 25 anni; tre mesi di addestramento per i ragazzi dai 18 ai 25 anni; dodici mesi al massimo di permesso per gli studenti; la cartolina inviata anche per mail; nuove visite mediche militari per gli “idonei parziali” che hanno malattie croniche.
Ora arriviamo al mio ragionamento, il governo Meloni appoggia l’Ucraina ancora per 10 anni, questa la promessa che fa a Zeleski. Ora l’Ucraina ha dovuto reclutare perfino i malati cronici, ciò vuol dire che le forze militari presto finiranno. Ma torniamo al nostro popolo: gli italiani. La leva in Italia è sospesa e si può ripristinare dall’oggi al domani con un decreto del Presidente della Repubblica previa deliberazione del Consiglio dei Ministri, se una grave crisi internazionale nella quale l’Italia è coinvolta direttamente o in ragione della sua appartenenza ad un’organizzazione internazionale giustifica un aumento della consistenza numerica delle Forze armate.
Ogni anno i comuni procedono alla formazione della lista di leva dove ci sono i nominativi di tutti i cittadini maschi tra i 17 anni ed i 45, proprio in caso ci sia un eventuale ripristino di leva obbligatoria. Ora ragioniamo sui fatti: Se si appoggia ancora la guerra in Ucraina attraverso l’invio armi ed in solo due anni hanno dovuto in Ucraina arruolare i malati cronici, i segnali che presto oltre alle armi dobbiamo mandare i nostri figli, i nostri mariti non sono così surreali. Questo non è più un rischio è una sicurezza visto che di fare finire questa guerra non c’è intenzione…Ora siete tutti d’accordo ad inviare armi? Ma siete anche tutti d’accordo ad inviare i nostri figli, i nostri mariti ad imbracciare quelle armi? a morire in questa guerra che poteva essere finita con trattative di pace?
Pensate bene oggi a cosa è in serbo per il futuro, perché ancora oggi possiamo stendere un lenzuolo con la scritta IO NON CI STO ALL’INVIO ARMI, BASTA GUERRA abbinando anche un segnale forte sui social. Perché quel lenzuolo non si debba mettere sui nostri ragazzi, sui nostri uomini costretti ad andare ad imbracciare quel fucile che noi stessi abbiamo accettato, oggi, di inviare senza fare una piega.
Segue una mia poesia:
Siamo in guerra
Perdiamo i sogni come neve al sole
Un soldato muore ammazzato
Perché il padrone lo ha inviato
Perdiamo i sogni come neve al sole
Quando un giovane soldato muore.
Ma il numero non è contenuto perché il soldato non è solo uno.
Perdiamo i sogni come neve al sole perché c’è un popolo che muore.
Un bambino lasciato solo, piange l’orrore che coglie nel cuore.
Oppure muore.
Perdiamo i sogni come neve al sole
Quando un bambino muore ammazzato.
La guerra è fatta di uomini e donne che muoiono sotto le bombe.
Perdiamo i sogni come neve al sole perché c’è un popolo che muore…