In questo video Antonella, con grande forza, racconta la morte per tumore di sua figlia Valentina, che l’ha portata via il 26 marzo 2022. Un tumore dei più temibili, un’adenocarcinoma, partito dalla cervice uterina e che non è stato diagnosticato in tempo.
Valentina nasce il 2 marzo 1982 ad Imola, dove si diploma in Ragioneria, poi decide di andare all’Università in Ravenna e si laurea nella facoltà di Diritto, in Operatore Giuridico, con ottimi voti, lavorando e studiando.
Valentina era una ragazza che si impegnava, col sorriso, ma aveva compreso che se voleva raggiungere un risultato nella vita, bisognava sempre dare il meglio, con sacrificio. Una ragazza allegra e di buoni propositi, che sapeva gestirsi nel mondo attorno a sé, umile si, ma piena di grinta e di attenzioni verso sé stessa e gli altri. Amava le cose semplici, perché aveva capito che nella semplicità risiede il segreto per essere felici.
Aveva scelto lei Cesenatico, quale meta per vivere la sua vita futura, Cesenatico le dava serenità e per lei era traboccante di energie positive, che la ricaricavano.
Tutto pareva andare per il meglio, poi un giorno…
Come da invito della Regione, Valentina aveva effettuato il 25 gennaio 2020, presso il consultorio di Cesenatico, il test HPV, risultato poi Negativo il 5 febbraio 2020.
Valentina aveva sempre risposto agli inviti della Regione ed aveva effettuato il suo ultimo PAPtest nel 2016, con risultato negativo
Così pure si attendeva di fare nell’ invito ricevuto a fine 2019, invece la chiamarono per un HPV test. Pareva fosse migliorativo rispetto al paptest e poi la chiamava la Regione, si poteva fidare.
Bisogna specificare che il test HPV rileva la presenza dei virus del Papilloma, mediante l’individuazione nel Dna. È un esame di biologia molecolare che individua la maggioranza dei tumori al collo dell’utero.
Pero’ un test Hpv Negativo NON esclude la presenza di una neoplasia, dunque l’esecuzione di un PAPtest avrebbe dato a Valentina il massimo delle possibilità di curarsi e di vivere.
Tutto questo Valentina lo appuro’ solo dopo, nel suo cammino di cura..purtroppo.
Difatti l’esecuzione di un PAPtest, non le è stata effettuata in tutto l’arco del 2020, nelle varie visite presso tre ginecologi diversi e che come mamma Antonella racconterà, ha portato sua figlia alla morte.
Il programma regionale attuale per lo screening prevede l’invito ad eseguire. Il Pap test ogni tre anni, per tutte le donne dai 25 ai 29 anni, il test HPV ogni 5 anni per tutte le donne dai 30 ai 64 anni. Le linee guida ed i protocolli indicano che solo se Hpv positivo, si effettui un paptest.
Avendo Valentina dei sintomi tra novembre e dicembre 2019, le venne in seguito spiegato che certamente il suo tumore era già presente in quell’anno. È ipotizzabile che, perlomeno dai precedenti 2 anni, avesse sviluppato delle lesioni, che si sarebbero potute evidenziare con un semplice PAPtest, esame citologico sulle cellule.
Mamma Antonella ora desidera che la perdita della sua Valentina non sia vana. È per questo che trova il coraggio di narrare il percorso nella malattia dell’amata figlia, che fino all’ultimo ha sperato di potersi salvare..
Antonella porta la voce di Valentina per dire a tutte le donne di non limitarsi all’esame dell’HPV. In via precauzionale, utile eseguire un PAPtest ogni anno e, in presenza di sintomi, anche una colposcopia, seppure dovesse essere a pagamento.
Parlatene con il vostro specialista ginecologo, ma se non ve lo propone CHIEDETELO VOI!