Se qualcuno si aspetta che Mattarella il presidente della Repubblica italiana faccia discorsi diversi dagli ultimi anni si sbaglia.
Ma lo hanno voluto rieleggere, quindi non può fare discorsi diversi da quelli governativi. Non sarà un discorso rivoluzionario. Dopo aver salutato tutti gli italiani, parlerà del momento storico difficile: sanità, scuola, lavoro, giustizia, istruzione ecc.…Poi tirerà per la giacca i politici e la conseguente politica perché troppo litigiosa e inconcludente nell’affrontare i problemi nazionali. Tutto qui!!! Praticamente il significato delle sue parole verso i politici è: cercate di fare meglio. Non è un granché, vero. Mattarella poi si sfogherà contro una buona parte degli italiani: quelli che non sono andati a votare. E comincerà con i soliti discorsi sui morti che ci sono stati per dare la possibilità a tutti di votare. Che il non voto è significato di menefreghismo e con il menefreghismo non si può costruire una società migliore. Il discorso avrà come scopo, come obiettivo primario, di convincere gli italiani a tornare alle urne. Il messaggio sarà forte e chiaro, la colpa di questo periodo critico non è della politica ma dei cittadini italiani che non vanno a votare. Sarà la grande menzogna del discorso del presidente perché è la politica con i suoi politici che hanno allontanato gli elettori al voto. I cittadini si sentono impotenti perché i politici hanno dimostrato, in questi decenni, di fare i propri interessi invece di fare quelli per il popolo.
Che strano ho sempre pensato che quando il popolo, la gente è in sofferenza contro un “nemico”: che sia la guerra, che sia il non potersi curare, che sia il non arrivare a fine mese con gli stipendi e le pensioni, che sia di non potere accedere ad un’istruzione pubblica di qualità, che sia il non riuscire ad avere una giustizia, che sia una politica corrotta e ancora tanto altro: arrivi l’eroe. Ho pensato, sbagliando, che un eroe potesse essere il papa. Pensavo che potesse prendere un aereo ed andare a Gaza o in Ucraina, piantarsi in mezzo del conflitto e far finire la guerra. Ma non è stato un eroe. Pensavo che allora potesse essere il nostro presidente della Repubblica che nel discorso di fine anno mettesse i politici al muro accusandoli che fanno solo i loro interessi personali invece di fare gli interessi del popolo italiano.
Eppure Mattarella ogni anno premia, facendoli diventare Cavaliere della Repubblica, dei cittadini che si sono distinti per aver fatto del bene comune. Lo vediamo nel programma chiamato: i nuovi eroi. Questa è una bella pubblicità per Mattarella. Ma ricordiamo che per Costituzione la funzione del presidente della Repubblica è molto più importante che andare a premiare o fare discorsi di fine anno e sono: le azioni. Il presidente della Repubblica deve difendere i principi della Costituzione. Difenderla vuol dire anche non firmare leggi che sono in contrasto con i valori Costituzionali ed i suoi principi, come il ripudiare la guerra, avere una sanità per tutti che non devi pagare per accedere in tempi brevi, lavoro per tutti e stipendi adeguati per gli operai che mantengano se e la propria famiglia, come avere una casa, come avere una nostra moneta invece di una moneta a debito come l’euro, non dare il monopolio alle multinazionali e alle banche…e tanto altro che sono principi scritti a caratteri cubitali sulla nostra Costituzione che lui deve difendere per il bene di tutti gli italiani. Questo è il suo compito che non fa! Si limita a discorsi inutili ed infondati per dare colpe al popolo e farlo sentire in colpa perché così la politica può continuare a fare gli interessi loro e delle multinazionali, banche e lobby. Crea così scontri tra il popolo invece di fare regnare la serenità e pace, soprattutto in momenti difficili come questi che comunque sono stati i politici e governi di questi 30 anni a creare.
Eppure non ci sarebbe bisogno di fare tanti esempi per dimostrare indignazione verso questi politici e verso questa politica. Ne basterebbe uno ed è questo scritto preso dal diario di un ragazzo di 25 anni che dice così:
La prima preoccupazione è la salute, ma anche i soldi non ci danno modo di stare tranquilli. Ho capito che per ogni età i pensieri sono diversi, ma uguali. Io per esempio ho 25 anni e l’età dalla mia parte, sembrerebbe. Eppure non posso viaggiare con la mente più in là del giorno dopo. I sogni me li hanno tolti e non parlo dei sogni difficilmente raggiungibili, ma di quelli sani. Quelli che ogni ragazzo della mia età inizia a volere: una casa. Eppure mi ritrovo a lavorare da quando sono uscito da scuola e dopo otto anni forse mi potrei permettere l’ingresso e la parcella del notaio della casa. Però manca tutto il resto: la cucina, la sala, le camere tutto ciò che deve avere una casa per chiamarsi tale. Le persone più grandi di me dicono che per noi è tutto più facile, ma non è così. Non c’è futuro in ciò che vediamo e viviamo. A questa età inizi a voler concretizzare i pensieri e soprattutto inizi a capire che veramente pochi raggiungono piani importanti della piramide sociale. Che i sogni che sognavi da bambino rimarranno tali e che forse diventa più facile e reale pensare che una famiglia e una casa siano alla base per la felicità o perlomeno per la non infelicità.

Allora dopo questa lettera non mi resta che dire buon anno ma che sia un anno dove noi adulti, che abbiamo avuto le nostre possibilità, non ci giriamo più dall’altra parte al grido dei giovani che per colpa nostra non possono sognare e non possono avere un futuro che sia semplicemente farsi una famiglia ed una casa. Che sia un buon anno di presa di coscienza che bisogna smettere di appoggiare a spada tratta questa classe politica che non dà futuro ai giovani e gli toglie i sogni. Che sia un buon anno di rinascita ai valori Costituzionali che non vengono più rispettati, perché sono gli unici che risolverebbero i problemi di tutti gli Italiani e non solo dei nostri giovani. Che sia un buon anno perché altrimenti se non ci mettiamo in discussione state certi che sarà un anno peggiore di quello appena passato. Buon anno.